A Siena una delle ultime polemiche dell’anno concerne la questione silent disco in Piazza del Campo. C’è chi è a favore, chi è assolutamente contrario e chi, la maggioranza, si sta chiedendo ancora che cosa sia. Oliviero Vivarelli, dj romano di origine senese, è uno degli organizzatori dell’evento di stasera. Abbiamo scambiato con lui due parole per saperne di più. Dj Oliver, così si fa chiamare nel mondo della notte, è figlio d’arte. Suo padre Piero, senese e montonaiolo, è stato regista, sceneggiatore e paroliere, autore dei versi di 24.000 baci e di Il tuo bacio è come un rock.
Cos’è la silent disco?
Stasera ci saranno quattro deejay che suoneranno simultaneamente con vari generi musicali: Alex Sundee, che ha lavorato al Piper e al Cyborg, con la ’70/’80/’90; io, dj Oliver, con house e tech-house; Roberto Rossi con la commerciale e il latino americano; la selezione di Marco Barbagli, che tutti conosciamo per Antenna Radio Esse. Saremo tutti in contemporanea, così la gente avrà la possibilità di cambiare in qualsiasi momento la musica da ascoltare. Quando passi a un altro genere la cuffia si illumina del colore abbinato. E’ molto divertente e colorato.
Come mai, secondo te, sui social sono nate delle contrarietà su questo modo di fare festa?
Sappiamo bene tutti che a Siena le polemiche sono all’ordine del giorno. Sarebbero nate anche facendo altro. Per esempio io avevo proposto di fare in Piazza il concerto di Patty Pravo, amica di mio padre, ma hanno storto la bocca. Una settimana dopo a Domenica In è stata annunciata tra i big di Sanremo 2016. Il suo concerto sarebbe stato un’ottima pubblicità per Siena.
La silent disco è seguita in Italia?
Nel nostro Paese si arriva sempre dopo. In realtà la silent disco all’estero funziona da tempo. Per esempio a Berlino sono dieci anni che fanno un evento silent da 13.000 persone. In questi giorni gli stranieri che passavano da Piazza erano quelli più entusiasti, mentre i senesi sembravano un po’ spaesati. E’ stato comunque piacevole spiegare cosa sarebbe stato fatto a questi ultimi.
Vista la tua esperienza nel mondo della notte ci spiegheresti la differenza fra la silent disco e una discoteca normale?
Quando un gruppo di amici si muove verso una discoteca classica succede questo: in quelle grandi ognuno va nella sala che più preferisce e così la compagnia si divide; in altre situazioni c’è chi è costretto a seguire gli altri, magari andando in un posto dove c’è musica che non ti piace. Mentre in una silent disco ognuno può ballare ciò che più gli piace, rimanendo insieme. Molti dicono che la gente si estranea in eventi del genere. Non è vero, è un momento di aggregazione unico, dove differenti ascoltatori e differenti generi di musica si mischiano nelle stesse mattonelle.
Secondo te questo modo di divertirsi molto personalizzato segue le nuove esigenze dei giovani?
Sicuramente sì. I giovani vogliono andare a ballare e fare tardi. Con la silent disco possiamo arrivare fino alle cinque del mattino, cosa che a Siena non è mai accaduta.
Prima hai citato tuo padre Piero. A che punto è l’organizzazione del premio dedicato alla sua memoria?
Subito dopo che morì mio padre (nel 2010 NdR) avevo avuto l’assicurazione da Pupi Avati, Enrico Vanzina, dal maestro Fio Zanotti e dalla stessa Patty Pravo che avrebbero composto la giuria del premio. Avevo raccolto la loro adesione scritta e, insieme all’idea del format della celebrazione, l’avevo portata in Comune. Tutto si è fermato, poi, per questioni politiche, dovute alla caduta della giunta Ceccuzzi. Dopo di che ho provato a fare ripartire l’organizzazione, ma non mi è riuscito. Forse sarebbe un buon modo per ricordare che l’autore di 24.000 baci e Il tuo bacio è come un rock era di Siena e del Montone.
Emilio Mariotti