La notte di domani, sabato 27 aprile, Poggibonsi si illuminerà per la notte dei “fochi”. Tornano infatti a splendere i fuochi per la ricorrenza di San Lucchese, il patrono della città e la macchina organizzativa è già attiva per supportare la manifestazione che accoglie ad ogni edizione sempre più adesioni e sempre maggiore entusiasmo da parte dei ragazzi, che sono i veri protagonisti della festa.
“L’antica usanza dei fochi di San Lucchese negli ultimi anni ha ripreso vigore – commenta l’assessore alla Cultura Susanna Salvadori – grazie all’impegno dell’associazione Amici di Poggibonsi ed al coinvolgimento fattivo ed organizzato della scuola. Ci auguriamo che domani il tempo sia clemente e la pioggia venga quando ce la aspettiamo per tradizione noi poggibonsesi cioè tra i giorni di San Lucchese e di Romituzzo e ci permetta invece di festeggiare il nostro patrono con i fochi della vigilia”.
La serata dei “fochi” di domani, sabato 27 aprile, si aprirà quindi alle 20,40 quando la banda cittadina La Ginestra partirà da via del Colombaio per raggiungere il ponte del Bernino ed il parco Baden Powell dove alle 21,15 inizieranno i “fochi”. L’iniziativa è realizzata operativamente dall’associazione Amici di Poggibonsi con la collaborazione della scuola media Leonardo da Vinci.
L’area predisposta per accendere i fuochi in sicurezza è dunque come lo scorso anno la golena del torrente Staggia nel parco “Robert Baden Powell” compreso all’interno del Parco della Magione. Qui le piazzole per l’accensione dei fuochi saranno individuate da appositi picchetti predisposti dagli organizzatori. Inoltre, con apposita informativa predisposta per le scuole, saranno ricordate ai ragazzi alcune norme base per la sicurezza: dovranno essere utilizzati esclusivamente materiali legnosi privi di trattamenti chimici e non dovranno essere utilizzati prodotti infiammabili per accendere le cataste (esempio carburanti liquidi o fossili o altri derivati chimici). Sarà garantito, come sempre, un servizio sicurezza e è consigliata la presenza di un adulto per ogni falò acceso dai gruppi di ragazzi.
La tradizione
Un tempo i bambini e i ragazzi – divisi in gruppi che corrispondevano ai diversi quartieri della città –si davano da fare per accumulare nelle piazze, lungo le strade e in altri spazi, la legna da ardere, fascine ma anche pezzi di mobili e altri scarti che andavano a formare grandi cataste destinate a bruciare. Il rituale prevedeva una lunga preparazione. E già nei giorni precedenti alla festa la città cominciava a mostrare questi segni dell’attesa con cataste più o meno grandi che spuntavano in ogni luogo. L’obiettivo era quello di arrivare alla vigilia di San Lucchese con la catasta più alta, appiccare il fuoco e fare tardi in attesa di festeggiare il Santo Patrono della città.
Questa tradizione si era negli anni affievolita. Ma alcuni anni fa, in collaborazione con l’associazione Amici di Poggibonsi e con la scuola media Leonardo da Vinci, l’Amministrazione ha inteso dare nuovo vigore a questa antica usanza. Durante gli ultimi anni si è assistito ad una crescente partecipazione, che ha visto aumentare sia il numero dei fuochi accesi sia quello delle persone. Segno che quest’antica tradizione, molto sentita dai poggibonsesi, è tornata in vigore forte di un nuovo entusiasmo che ha finito per coinvolgere le giovani generazioni, rispondendo in tal modo a quello che era, otto anni fa, l’obiettivo prioritario dell’Amministrazione Comunale.