Per informazioni: Associazione Compagnia Popolare del Bruscello, tel. 0578.758529, www.bruscello.it
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Montepulciano 11 maggio 2013
Breve trama di Tristano e Isotta
La Cornovaglia, subiva continue vessazioni dall’Irlanda che le imponeva un tributo annuale di giovani vite umane. Edana, sorella di Re Marco di Cornovaglia, spinta anche dall’invidia per non essere salita sul trono nonostante fosse la primogenita, radunò segretamente intorno a sé un gruppo di baroni per destituire Re Marco, impedire al figlio adottivo, Tristano, di succedergli e porre così sul trono della Cornovaglia suo figlio Melot. Quando Moroldo, emissario del Re d’Irlanda si presentò al popolo di Cornovaglia pretendendo le vite dei giovani e dei bambini, Tristano preso dall’ira, lo sfidò colpendolo a morte, ma procurandosi una ferita altrettanto grave. Credendolo morto, la popolazione affidò il suo corpo agli dei del mare, ma la zattera sulla quale il giovane era stato posto fu trasportata dalle correnti sulla vicina Irlanda. Fu dalla principessa Isotta, che si prese amorevolmente cura di lui senza però rivelargli la sua identità. Tra i due si creò un rapporto di forte complicità così che, quando Tristano le narrò lo scontro avuto con Moroldo, la principessa non ebbe la forza di vendicare lo zio uccidendo il giovane cavaliere, ma preferì farlo fuggire via. Edana, però, quando Tristano tornò a corte, non accettò la sconfitta e propose al fratello di sposarsi con la figlia del re d’Irlanda così che quel matrimonio avrebbe portato la pace tra i due regni. Fu incaricato Tristano, come ambasciatore, di chiedere per conto del Re la mano di Isotta. Isotta comprese subito la sciagura che si sarebbe abbattuta su lei e su chi la circondava, così chiese alla sua ancella un veleno per morire e uccidere anche il giovane Tristano. Brangania, però, si rifiutò e in segreto scambiò il veleno di morte con un veleno d’amore facendolo poi bere ai due giovani che si innamorarono perdutamente. Tornati in Cornovaglia, si tennero subito le nozze tra il re e la principessa d’Irlanda. Il forzato, segreto e folle innamoramento fra Tristano e Isotta non poteva sfuggire agli occhi attenti della corte che accusarono la giovane regina di adulterio e di chiedere per lei la prova dell’ordalia che grazie a una magia del mago Arlon, amico di Tristano, Isotta riuscì a salvarsi, ma Tristano fu comunque costretto ad allontanarsi dal regno, per proteggere l’onore del re. Dopo un inquieto girovagare, con un inganno Tristano fu richiamato in Cornovaglia. Arrivato a corte però, la situazione precipitò e la morte rimase l’unica sovrana del regno…
IL BRUSCELLO, SCHEDA STORICA
Quella del Bruscello è una tradizione la cui origine risale almeno al sedicesimo secolo, cioè alle opere del Falotico e degli altri poeti come il Lasca. Bruscello deriva da arboscello o da brusco che è il pungitopo. I bruscellanti erano un gruppo di giovani che, in tempo di Quaresima o in Carnevale, rappresentavano le storie di personaggi molto conosciuti, o gli avvenimenti più salienti spostandosi di aia in aia, cantando il Bruscello nelle stalle o nei fienili, negli incroci delle strade, sulle piazze dei paesi, sui sagrati delle chiese: cioé in quei luoghi molto frequentati, dove era possibile effettuare la questua per allestire la cena alla fine della stagione. A Montepulciano il Bruscello ha una tradizione risalente almeno al secolo XIX, ma sono documentate altre tradizioni popolari: nel XVII secolo il Maggio e nel XIX secolo il Sega la Vecchia e la Vecchia di mezza Quaresima all’uso di Montepulciano. Nel 1900, affondando le radici nel secolo precedente, un Bruscello, già ampiamente documentato, fu rappresentato nel 1925 nel teatrino “Roberto Nobili” il “Sant’Eustachio”, e nello stesso luogo prima e poi a Pienza ed a Montefollonico il “Nerone”. I due testi furono recuperati ad Abbadia San Salvatore, dove il Bruscello godeva di una buona tradizione. Nel 1939 il Bruscello subì una notevole evoluzione, divenne un vero e proprio spettacolo: fu portato sul sagrato della Cattedrale, con luci, costumi, scenografie, la piazza allestita con le sedie e tribune. Circa 200 Bruscellanti misero in scena la vicenda di “Pia de’ Tolomei”. Sono 74 anni che ogni anno con rinnovato impegno cittadini di Montepulciano, e sempre più anche dei paesi limitrosi ingrossano le file della compagnia, presentando un grande spettacolo che mantiene i contenuti cassici in una forma sempre nuova della tradizione del Bruscello Poliziano.
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