Electric Fields Forever: sperimentazioni elettro-acustiche alla Corte dei Miracoli

Serata di grande musica quella di sabato prossimo (16 febbraio, ingresso libero) alla Corte dei Miracoli con Electric Fields Forever. Il primo ad esibirsi sul palco del locale più cool delle notti senesi sarà Gianni Proietti a.k.a. Gattobus, conosciuto nella nostra provincia come il guru dei sintetizzatori e degli strumenti elettronici, punto di riferimento per tutti i knobberslocali. Nel 2007 apre il canale Youtube con il nik Gattobus ed in poco tempo i suoi video raggiungono centinaia di migliaia di visualizzazioni, prima con cover di brani elettronici famosi, in seguito con i suoi brani originali. Ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi i suoi video contano quasi 5 milioni di visualizzazioni e la sua musica continua a crescere e ad arrivare sempre a più persone. A seguire la performance di Giulio Aldinucci ft. San Fufano. Giulio Aldinucci è un compositore senese attivo da anni nell’ambito della sperimentazione musicale elettroacustica. Dopo il progetto degli Obsil, con tre album all’attivo, nell’agosto del 2012 esce a suo nome l’album Tarsia per l’etichetta anglo-giapponese Nomadic Kids Republic. Sul palco della Corte dei Miracoli San Fufano miscelerà live i suoi visual alla performance elettroacustica. A chiudere la serata ci penserà il dj set electrofunk di Zemauno per ballare fino a tarda notte. Contemporaneamente, in sala archivio, sarà possibile guardare l’esposizione dei Meet The Knobbers, musicisti “non convenzionali” che basano la loro performance musicale sulla creazione e alterazione dei suoni girando le manopole, i knobs, dei loro strumenti: sintetizzatori, campionatori e altri strumenti elettronici. In apertura di serata e dopo i live, i Knobbers si esibiranno in jam sessions e saranno a disposizione per fornire al pubblico tutte le informazioni a proposito degli strumenti presenti e delle tecniche utilizzate, inserite in un contesto musicale.

 

RECENSIONI SU GIULIO ALDINUCCI:

“Al pari di uno scrittore che sa rapirti, trascinandoti dentro le immagini create dal suo raccontare, Giulio Aldinucci magicamente ci strega anche questa volta riuscendo a farci condividere in una modalità sorprendente il suo mondo fantastico. Una realtà che appare velata di bellezza irraggiungibile, un perfetto equilibrio tra uomo e natura in bilico su bilance oramai impolverate ma che ancora resiste in certe “zone lontane” dove Aldinucci è solitamente uso vagare […] Momenti di vera commozione”

 

Giulio Aldinucci – Tarsia on ROCKERILLA (I)

 

 

“Tarsia è un disco che fa salire il cuore in gola, stupisce e sa proiettare immagini così nitide che nemmeno una macchina fotografica sarebbe in grado di fare. Un’esperienza unica e bella che non merita altre parole se non l’urgente consiglio essere ascoltata.”

 

Giulio Aldinucci – Tarsia on IMPATTO SONORO (I)

 

 

“Soluzioni orchestrali, suoni d’ambiente processati in delicati pastiche elettroacustici, una sensibilità atmosferica spiccata che ricorda le produzioni più illuminate di etichette come 12k o Anticipate […]. Sette tracce animate da un afflato visionario e lirico, in cui ogni singolo elemento (field recording, screziature digitali, interventi strumentali), scelto con cura certosina e rivitalizzato in una cornice coloristica dalle tonalità flebili e teporose, contribuisce alla definizione di un raffinatissimo quadro d’insieme in cui soundscape e neoclassicismo digitale raggiungono un ideale punto d’incontro.”

 

Giulio Aldinucci – Tarsia on BLOW UP (I)

 

 

“Con gusto da “rinascimento” toscano verrebbe da dire, tanta e tale è l’eleganza con cui Aldinucci soppesa ogni componente sonora senza mai sbagliare dosaggio, o con cui intarsia, ci si scusi il troppo semplice gioco di parole ma proprio a quello mira la scelta del titolo, paesaggi sonori che si stagliano all’esatta convergenza tra immaginario neoclassico e perizia digitale, evocative visioni e impalpabili suggestioni minimali.”

 

Giulio Aldinucci – Tarsia on SENTIREASCOLTARE (I)

 

 

“In ogni anfratto è nascosta una piccola meraviglia, dalla voce suadente che flirta con la chitarra del brano d’apertura “Alpha and Omega” alle vibrazioni scomposte degli strumenti utilizzati in “Risacca”, dalle pulsioni subacquee della splendida “Castiglione della Pescaia, Winter 2011” ai tremori ed alle insicurezze di “Bookcrossing”. “Sole” è un abbaglio drone psichedelico e romantico, “Pianura (con gli occhi di F.)” rotola con le sue onde ereditando il flusso dalla precedente fino ad arrivare ad una silente chiusura con i rumori della notte. Un gran bel viaggio! ”

 

Giulio Aldinucci – Tarsia on ELECTRONIQUE (I)

 

 

“La musica di Obsil è materia sonora fragile, delicata e preziosa come vetro soffiato, essenziale nella sua sottile struttura basata su melodie frammentarie sospese nel vuoto, in attesa della rivelazione. Come il precedente “Points” anche questo nuovo album è contraddistinto da una scrittura sfuggente, a metà fra classicismo e avanguardia, elettronica analogica e digitale, romanticismo e astrattezza, confermando la validità delle idee di un compositore che lavora con minuziosa cura sui dettagli per creare delle affascinanti miniature di suono crepuscolari e malinconiche. 7″

 

Obsil – Distances on BLOW UP (I)