Al Santa Maria della Scala sono arrivate le opere dell’artista non vedente che invita a toccare i propri lavori. Si tratta di un tipo di arte che vuole rappresentare un processo produttivo e percettivo condiviso e accessibile a tutti: questa è l’idea ispiratrice delle opere di Felice Tagliaferri, scultore non vedente, che sono in mostra al Santa Maria della Scala di Siena dal 26 novembre e lo saranno fino al 10 gennaio 2016.
“Toccare per vedere” è il messaggio che porta con sè “Felice Tagliaferri. La Chiesa dell’Arte” una piccola ma interessante esposizione che si presenta come un vero e proprio percorso non soltanto visivo ma anche tattile attorno alle opere dell’artista, dove il senso del tatto diventa preponderante per far percepire realmente come l’opera sia “vista” dall’artista, attraverso le mani. L’esposizione senese è stata proposta dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – sezione di Siena ed è prodotta dal Comune di Siena nell’ambito delle attività di Siena Capitale Italiana della Cultura 2015. A Siena sono esposte dodici opere realizzate in gran parte in marmo di Carrara e bronzo, per permettere davvero a tutti una fruizione diretta e “tattile” dell’opera. Questi i lavori esposti: Madre con bambino Alberto, Madre con bambino (famiglia), Maternità, Fiamme, Onde, Donna allo specchio, Il vento, L’uomo che si scolpisce, Cristo bendato, Cavallo, Nonna del sud e La vita. In mostra sono presenti anche le opere in legno dell’artista senese Roberto Girolami.
Felice Tagliaferri, artista non vedente, è stato allievo del maestro Nicola Zamboni. Dal 2001 ha partecipato a numerose esposizioni, concorsi internazionali, simposi. Le sue opere, destinate al pubblico vedente e non vedente, sono state esposte in numerosi musei, luoghi d’arte, spazi urbani. Lo scultore ha seguito numerosi progetti e attività destinati ai non vedenti ed ha partecipato nel 2014 al film documentario “Per altri occhi” di Silvio Soldini e Giorgio Garini. Il progetto artistico di Tagliaferri consente a tutti coloro che lo desiderino di approcciarsi all’opera d’arte anche in maniera tattile, dimostrando che un blocco di pietra può comunicare attraverso lo sfioramento: ne è la prova il fatto che un non vedente è in grado di leggere l’ora semplicemente toccando il delicatissimo meccanismo di un orologio senza alterarne minimamente il funzionamento.