Si è svolta Giovedì 8 Agosto presso la gioielleria Bencini in Via Montanini a Siena, un’interessante esposizione che ha visto l’unione di due tipologie artistiche differenti: la fotografia e l’oreficeria. Apparentemente distanti come discipline creative, ma capaci, come solo l’arte nella sua accezione più eterogenea è in grado di fare quando le viene richiesto, di integrarsi l’una con l’altra al fine di dare vita ad un progetto visivo di grande qualità. Se da un lato abbiamo infatti lo scatto immediato della foto che in un secondo fissa per sempre un istante, dall’altro si contrappone il lungo ed elaborato procedimento che porta alla creazione di un gioiello; tecniche differenti e modalità creative diametralmente opposte che sono riuscite però a descrivere dettagliatamente la minuziosa e quanto mai complessa tecnica che si cela dietro ad un prodotto orafo. Questo è stato quindi l’interessante esperimento messo in mostra ieri in “Gioielli in arte”, far capire attraverso l’arte fotografica, un altro tipo di arte, quella che sta alla base del processo di produzione di un gioiello, dalla sua fase prototipale a quella infine realizzativa.
Questo progetto è nato dal basso, nel modo più semplice in cui possono nascere le cose, da un incontro fra due amanti del settore orafo Carlo Bencini e la fotografa Cinzia Iovine, con una collaborazione del pittore Marco Caratelli.
Carlo Bencini ha cominciato a lavorare nel settore dell’oreficeria all’età di quindici anni in un laboratorio nei pressi di Ponte Vecchio, luogo dove, ha avuto il privilegio di respirare la tradizione che da sempre contraddistingue Firenze come sintesi virtuosa di innovazione e tradizione orafa nel mondo, Marco Caratelli invece che dipinge e ha già realizzato numerose mostre, ha messo la sua arte al servizio della talentuosa fotografa senese Cinzia Iovine che ha esposto recentemente i suoi lavori nel corso della notte bianca che si è tenuta a Siena lo scorso Giugno, permettendo così di mostrarci, attraverso le sue raffinate capacità realizzative, i segreti di un mestiere di lunga data. Dalla loro creatività e conseguente passione per i propri settori di appartenenza si è sviluppata questa mostra di ben 25 foto, solo 15 esposte però per problemi di spazio, ma tutte visibili dentro l’album. Colore e bianco e nero, queste le due tecniche utilizzate da Cinzia Iovine che si è avvalsa come set naturale degli scorci panoramici di Siena e di una modella che ha indossato i preziosi oggetti dell’oreficeria Bencini. Si potrebbe definire un’esposizione documentaristica quella di ieri sera dove si è cercato di evidenziare non tanto il valore in se degli oggetti in termini di bellezza, quanto piuttosto quelli artistici di un mestiere, mettendo in risalto i suoi meccanismi generativi così complessi e di grande attrazione.
Indossare un gioiello significa allora vestire non solo la sua forma, ma esibire il suo processo creativo nel quale risiede la sua essenza e la sua ragione di esistere.
M.I.
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