La musica vista dalle due sponde dell’Adriatico sarà al centro dell’appuntamento di domani alle 21 con “Tradire. Le radici nella musica”, ciclo di appuntamenti realizzati dall’Accademia Chigiana con il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena. L’evento sarà ospitato nel Palazzo Chigi Saracini. “Oltre l’Adriatico” sarà animato da due ospiti speciali: Redi Hasa, straordinario violoncellista albanese, collaboratore abituale di Ludovico Einaudi e protagonista di molti dialoghi fra la musica italiana e le sonorità dei Balcani; e Maria Mazzotta, cantante dalla voce dolce e potente, già nota con il Canzoniere Grecanico Salentino, oggi residente in Francia, dove ha continuato il suo percorso di scoperta delle tradizioni musicali alla ricerca di nuove sonorità.
Striscia di terra protesa al centro del Mediterraneo, ieri come oggi l’Italia è sempre stata luogo di approdi e ripartenze. Nel Novecento, tuttavia, le acque che la circondavano si sono trasformate in barriere. L’Adriatico, che a lungo vide confrontarsi turchi e veneziani, dopo la seconda guerra mondiale segnò un confine muto e invisibile fra l’Occidente e il blocco comunista. Qualche decennio fa, sulle coste pugliesi lungamente distese verso Oriente sono riapprodati i primi nuovi canti: sulla riva, le voci d’Albania hanno trovato le melodie degli arbëreshe, rimaste per secoli in esilio ad aspettare l’eco della loro lingua. Con la caduta dei muri, anche le acque del Mediterraneo si sono fatte più liquide. Hanno lasciato che i suoni romeni arrivassero in Italia insieme a quelli turchi e bulgari, quelli dalmati con i serbi, i moldavi e gli ucraini. Dopo averci raccontato i dolori strazianti delle guerre balcaniche, le fanfare gitane hanno animato il cinema e le feste. I canti dei Rom hanno ridato linfa alla memoria sonora delle nostre comunità ebraiche, come le melodie arabo andaluse hanno re-intonato le coplas sefardite.
Incontratisi nel 2010 nel cuore del Salento, Hasa e Mazzotta sono stati testimoni e partecipi di tutti questi scambi di sonorità, storie ed emozioni. Le hanno raccolte e portate con sé nei viaggi che da qualche anno percorrono insieme. Cucendo la distanza fra le due sponde dell’Adriatico, con il progetto “URA” hanno costruito un ponte per il libero passaggio di memorie musicali fra Oriente e Occidente del Mediterraneo.
Apriranno il loro bagaglio davanti al pubblico di Palazzo Chigi Saracini, lasciando risuonare fra gli stucchi del salone le musiche che hanno imparato e quelle che, durante il viaggio, sono fiorite sulle loro labbra e si sono impigliate fra le corde del violoncello.
Come di consueto, l’appuntamento sarà preceduto da una degustazione offerta dall’Enoteca Italiana, partner dell’iniziativa. L’ingresso è gratuito. Per informazioni e prenotazioni: www.chigiana.it, info@chigiana.it, tel. 057722091.
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