Gli studenti del Caselli raccontano in musica l’Italia 150 anni dopo

Dai banchi al palcoscenico, il Caselli di Siena va a scuola di teatro. Mercoledì 7 dicembre alle ore 10 si alza il sipario del Teatro del Costone sullo spettacolo “L’Italia che vorrei”: performance musicale interpretata dagli studenti dell’Istituto professionale “G. Caselli” di Siena” su tema risorgimentale. La rappresentazione, organizzata in collaborazione con l’associazione culturale “IL PRISMAmultimedia” di Siena, porta in scena prosa, poesia, canzoni e danze con riferimenti e approfondimenti storico-letterari per riflettere sui fatti e sui valori veicolati dal 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia e, attraverso il linguaggio della creatività, ripercorrere i primi 140 anni di una delle più antiche scuole pubbliche del Regno Unito d’Italia: l’Istituto professionale “Caselli” di Siena.

La pièce si inserisce all’interno di “Caselli Eventi Palcoscenico” un ramo del più vasto progetto “Caselli Eventi” che ha l’obiettivo di avvicinare gli studenti ai grandi temi e ai valori condivisi dalla società civile, partendo dall’ideazione, organizzazione e realizzazione di eventi artistico-culturali. Il progetto didattico integrato ha coinvolto oltre 300 dei ragazzi dell’istituto senese in un percorso di crescita culturale e personale per imparare a vivere insieme e scoprire le loro “vocazioni”. In questo senso l’aula si sposta altrove e si trasforma nella sala di un convegno o in un teatro e lo “stare a scuola” diventa un piacere.

Lavorare per progetti è sempre una festa – spiega Valeria Bertusi, dirigente dell’istituto senese – una festa della didattica e della cultura che permette a alunni e docenti di trovare un momento di incontro spontaneo e motivato. La nostra scuola, impegnata ormai da un anno nei festeggiamenti per il 150 anniversario dell’Unità d’Italia, con questo spettacolo teatrale conclude idealmente la serie di attività artistiche e culturali che sono state un utile strumento per individuare potenzialità e abilità anche nascoste degli alunni. I giovani, infatti, sono già dei “contenitori” di idee e di fantasia che spesso vanno solo aperti e valorizzati. In questo senso, lo spettacolo dedicato alla storia risorgimentale e in parallelo alla ricostruzione delle vicende del nostro istituto vede i ragazzi protagonisti assoluti di un mix ben miscelato di canzoni, balli e parti recitate. Il nostro unico compito è stato quello di coordinarli, supportarli e organizzare la parte tecnica. Tutto il resto, il cuore, le emozioni e le scelte artistiche sono merito loro”.