Dopo la chiacchierata di fine ottobre dedicata alla nascita del melodramma, Burchi approfondirà con il pubblico di “StARTers” la riflessione teorica che Gluck avviò, insieme ad altri intellettuali dell’epoca, immaginando una “riforma” dell’opera basata su nuovi criteri drammaturgici e stilistici.
L’aspetto principale di questa riflessione riguardò il rapporto fra la musica e il testo che, secondo Gluck, era stato avvilito dallo stile canoro in uso all’epoca, virtuosistico e fine a se stesso, scadendo in argomenti poco adatti a interessare veramente il pubblico.
Nella Vienna di Maria Teresa nacquero così le due opere che testimoniarono in maniera compiuta la nuova concezione: Orfeo (1762) e Alceste (1767), due veri e propri “manifesti” di questo mutamento, destinato ad avere importanti conseguenze nel futuro.
Con l’appuntamento con Guido Burchi si avvia a conclusione il calendario di “StARTers – Assaggi d’arte”, che per tutto l’autunno ha visto avvicendarsi nelle aule del Siena Art Institute artisti e professionisti internazionali, pronti a condividere con il pubblico il proprio talento e le proprie esperienze: un percorso che si concluderà martedì 4 dicembre con l’incontro con il fotografo Stefano Vigni, in attesa di tornare con un nuovo ciclo di chiacchierate d’arte la prossima primavera.
Il calendario completo di “StARTers” è disponibile sul sito www.sienaart.org
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