Per molti abitanti della zona di Montepulciano il 2015 sarà accompagnato dalle immagini di una delle opere architettoniche più caratteristiche dell’intera Val di Chiana e cioè dei poderi della Fila. L’impegno di tre sponsor locali (l’Agraria Poliziana, la Banca di Credito Cooperativo di Montepulciano e la Cantina Crociani) ha consentito infatti di realizzare un calendario murale che raccoglie le ricerche effettuate sulle Fattoria dell’Abbadia, sulle sue case coloniche e sulla mezzadria da due insegnanti, la prof.ssa Alfia Caltabiano e il prof. Piero Menconi che è autore delle foto.
Tali ricerche furono effettuate coinvolgendo gli studenti della Scuola Media Virgilio di Acquaviva – Montepulciano Stazione e ora rappresentano il filo conduttore del calendario; il finanziamento raccolto per la realizzazione dell’opera sarà impiegato nell’acquisto di materiali destinati all’attuale Istituto Comprensivo Area Nord.
Nel testo introduttivo, che precede la pagine in cui le foto dei casali si alternano con immagini d’epoca documentando l’architettura rurale e il lavoro di campagna, la prof.ssa Caltabiano ripercorre la storia dei poderi, una realtà che deriva dalla bonifica settecentesca della Chiana voluta dal Granduca Pietro Leopoldo e poi dalle scelte illuminate compiute dai personaggi che si sono succeduti alla proprietà della fattoria dopo la vendita dal Demanio statale ai privati.
Si parla di Bettino Ricasoli, dei Bastogi e poi della famiglia Ciuffi, attuale proprietaria. E si riferisce degli 800 ettari da coltivare, dei 700 mezzadri che occorrevano per portare avanti l’attività, si descrivono le cosiddette leopoldine, ovvero le costruzioni in cui abitavano i contadini in condizioni di salubrità e razionalità impensabili fino a poco prima.
Immancabile un riferimento al cosiddetto Torrione, la costruzione più possente che risale all’epoca della bonifica e oggi è oggetto di un’attenzione particolare per salvaguardarne la tenuta, messa a dura prova dall’azione del tempo.
Insomma, una panoramica su una realtà carica di storia (ma oggi meno evidente) che si proporrà agli occhi degli utilizzatori del calendario con l’incedere dei mesi e che rappresenta un simbolo dell’altissimo livello di civiltà che la società rurale toscana aveva prodotto anche in Valdichiana.