Il Centro di Antropologia e Mondo Antico dell’Università di Siena porta avanti le esperienze sulla didattica del greco e del latino, arrivando a Milano per discuterle ed illustrarle in un convegno nazionale dedicato al futuro del Liceo classico che si terrà oggi e domani (28 e 29 aprile). Al Politecnico di Milano, Maurizio Bettini, direttore del Centro, interverrà con un confronto tra la cultura antica e la nostra contemporaneità, mentre Simone Beta e Luigi Spina dialogheranno sul valore della cultura classica con Alessandro D’Avenia, professore di latino e greco al liceo, dottore di ricerca a Siena, scrittore di best seller.
Il convegno, organizzato dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione e dal Comitato per lo sviluppo della Cultura scientifica e tecnologica del Miur, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e il Politecnico di Milano, attraverso il confronto tra studiosi di vari ambiti disciplinari, rappresentanti istituzionali e professionisti, mira a individuare strategie educative e didattiche per disegnare il Liceo classico del futuro, “in sintonia con le richieste avanzate dalla società della conoscenza e dell’apprendimento, che sempre più prevede un capitale umano dotato di conoscenze, capacità e competenze flessibili e dinamiche”.
Dopo i saluti del ministro Stefania Giannini e del rettore Giovanni Azzone, interverranno, tra gli altri, nelle due giornate Luigi Berlinguer, Armando Massarenti, Luigi Capogrossi Colognesi, Marcello Flores, Luciano Fontana, Massimo Bray.
La partecipazione degli studiosi senesi si inserisce in particolare nell’ambito della ricerca e della sperimentazione che il Centro Ama porta avanti da anni, in collaborazione con i docenti di Licei classici italiani, tra cui quelli di Torino, Palermo, Bologna, Roma, oltre ovviamente con quelli del Piccolomini di Siena, sull’insegnamento delle lingue classiche. A Milano verrà spiegato come i laboratori organizzati in questi anni siano riusciti a promuovere innovazione nella didattica e sperimentare nuove proposte per le prove di valutazione. Punto di partenza, lo studio del latino e del greco come veicolo di cultura e chiave di comprensione della contemporaneità.