Una storia classica, quella di Lucifero, che è stata messa in scena con brillantezza e sapendo suscitare tante emozioni dalla compagnia Balletto di Siena. La prima notizia è la grande affluenza di pubblico fatta registrare sabato sera al teatro Sociale di Soresina, in provincia di Cremona: non è cosa da tutti i giorni, specie per uno spettacolo di danza contemporanea. La seconda notizia è l’attenzione con la quale il numeroso pubblico presente ha seguito questa produzione tutta incentrata sul dualismo bene/male e sulla storia di stampo medievale ma ancora ben nota ai giorni nostri dell’arcangelo Lucifero che si ribellò al Creatore cadendo così dal paradiso e divenendo lui stesso simbolo e personificazione del male.
Molti applausi al termine dello spettacolo e tante congratulazioni per i ballerini del Balletto di Siena. Non è una cosa da tutti i giorni neppure vedere, come invece è successo sabato sera al teatro Sociale di Soresina alla fine dello spettacolo, alcuni spettatori chiedere autografi a dei ballerini di danza contemporanea. Un fatto, questo, che testimonia il vero e vivo apprezzamento per il lavoro effettuato e messo in scena per il “Lucifero”.
Ottime le coreografie: eclettiche e di buon gusto, curate e studiate dal coreografo Marco Batti. E poi il cuore della rappresentazione, la danza: i ballerini hanno evidenziato un livello tecnico molto atto, un fatto, questo, che non è sfuggito al numeroso pubblico presente a teatro. Il “Lucifero” del Balletto di Siena non è uno spettacolo dogmatico ma è invece di facile lettura anche per un pubblico non esperto: chi era in sala ha così potuto capire ed apprezzare anche lo svolgersi della vicenda narrativa.
Molto apprezzato il passo a due in apertura del secondo tempo che ha coinvolto Filippo Del Sal e Giuseppe Giacalone: è stato un momento molto intenso e vivo di emozioni, il pubblico lo ha saluto con vibranti applausi. Bravi tutti gli altri protagonisti del “Lucifero”: Eva, impersonata da Camille Granet, Federico Ievoli nella parte dell’Ira, Jacopo Grabar in quella dell’Invidia e poi i già citati Filippo Del Sal e Giuseppe Giacalone che hanno interpretato rispettivamente Lucifero e l’Impotenza.
Il Balletto di Siena si è confermato così una compagnia emergente che si sta facendo apprezzare nei teatri italiani ed europei. Il 2014 sarà un anno importante e con tanto lavoro: siamo curiosi di sapere quali saranno le prossime evoluzioni per i ballerini senesi.
La storia Il Balletto di Siena ha voluto inserire nel mito e nella leggenda di Lucifero anche dei caratteri interioristici e di ricerca di sé e della propria identità. Ed è questo aspetto che dà a tutto lo spettacolo un tocco in più, una novità molto apprezzata dal pubblico cremonese. Lucifero ha vari aspetti e lati nella propria personalità e si interroga su sé. Non è più un arcangelo e si domanda cosa sia adesso, quale sia il suo vero io e la sua vera essenza. Ne nasce un discorso con il proprio io più profondo che riesce a coinvolgere il pubblico presente tra dilemmi esistenziali che fanno porre domande ad ognuno di noi, facendoci interrogare persino sulla realtà ultima dell’esistenza umana. Questo avviene anche grazie all’incontro di Lucifero con Eva, che verrà trascinata e sconvolta proprio dalla conoscenza con questo arcangelo divenuto l’essenza del male. I due si conoscono e si incontrano, l’uno viene a conoscenza dell’altro e subisce i suoi influssi fino a modificare il proprio io e arrivando infine ad esiti drammatici e finali.
Ma il protagonista assoluto è Lucifero, un angelo che ha ali troppo grandi per volare e viene trascinato giù nell’inferno. Lo spettacolo inizia proprio con lui, che pian piano si interroga su cosa sia giusto e cosa sbagliato, su cosa sia puro e cosa sia impuro. Queste domande diventano ancora più pressanti nel momento dell’incontro con Eva, con cui Lucifero inizia un dialogo intimo e viscerale. Sono loro due al centro del palco, a calamitare l’attenzione del pubblico. Il tutto avverrà tra conflitti, passioni improvvise e paure, in uno scenario che sembra voler trarre spunto e ispirazione, raccontandola, dalla vita ed esistenza di ognuno di noi. Eva viene toccata e modificata da questo incontro: la sua veste, dapprima candida, acquisisce poi i colori delle varie personalità di Lucifero. Anche lei si domanda cosa sia giusto e cosa sia sbagliato ed ingiusto. Il loro dialogo diventa sempre più intimo e toccante, fino a quando Eva non pensa di uccidere Lucifero. Ma alla fine sarà invece proprio lei, Eva, a morire, schiacciata da questo incontro e dai tanti interrogativi esistenziali posti da questo rapporto.
Direzione artistica Marco Batti, consulenza artistica Giuseppe Carbone, coreografie Marco Batti e Giacomo Quarta, lighting design Claudia Tabbi, costumi Jasha Atelier.