Il “Mistero gioioso” arriva su YouTube

A più di un mese dalla chiusura, il prossimo 28 febbraio, la mostra “Il mistero gioioso. Il Presepe di Greccio e le sculture del Gesù Bambino benedicente” si scopre più bella e affascinante di prima. L’esposizione, allestita nelle sale San Galgano e Sant’Ansano del Santa Maria della Scala a Siena da Banca Monte dei Paschi di Siena, in collaborazione con il Comune di Siena e la Regione Toscana, tocca infatti le 2150 presenze. Da Natale ad oggi la piccola rassegna, che offre ai visitatori un interessante scenario iconografico dedicato alla figura sacra del Bambin Gesù, ha riscontrato un crescente gradimento di pubblico.

 

Le novità – La rassegna, partita a Natale, si arricchisce di supporti tecnologici che rafforzano l’interazione emotiva tra opera d’arte e visitatore. Anzitutto un nuovo video su YouTube. Disponibile sul brand channel di BMps (http://youtu.be/larM3GCSiOo), il contributo audiovisivo ripercorre brevemente le opere in mostra, dal Gesù Bambino benedicente di Domenico di Niccolò dei Cori a quello di Francesco di Valdambrino, offrendone una lettura inedita nelle spigolature di significato e un colpo d’occhio accattivante nel gioco di regia. Il percorso espositivo è poi reso più agevole dalla presenza di apposite schede d’approfondimento sulle opere, consultabili attraverso il “Qr code” (Quick response code) – un quadrato composto da blocchi bianchi e neri, simile ad un codice a barre – noto ai possessori di smartphone e tablet. Con la scansione del codice, i visitatori potranno collegarsi direttamente al mini sito e ottenere così informazioni e dettagli aggiuntivi sull’opera che stanno ammirando.

 

 

 

Le opere – La mostra parte dall’esposizione del Gesù Bambino benedicente, reso in due eleganti sculture in legno dipinto, di proprietà di Banca Monte dei Paschi di Siena, realizzate da Domenico di Niccolò dei Cori e Francesco di Valdambrino, tra i maggiori maestri del primo Quattrocento senese. L’esplorazione del tema prosegue con un’opera della Pinacoteca Nazionale di Siena, il Gesù Bambino di Francesco di Valdambrino, con il Gesù Bambino di uno scultore senese della seconda metà del Trecento, conservato nel Museo Archeologico e d’Arte della Maremma di Grosseto, e con una scultura attribuita ad Angelo di Nalduccio, la Madonna in trono con il Bambino, che intagliò il neonato a parte, per consentirne l’uso come immagine devozionale per il Natale.

 

 

 

Contesto iconografico – La mostra, inoltre, garantisce al visitatore una valida percezione d’insieme dell’iconografia della Natività, facendo leva su una scorsa di pannelli che esibiscono le immagini di alcune raffigurazioni del Presepe. Tra queste, la più antica è quella di Giotto, pensata per la Basilica di Assisi, con “l’istituzione del Presepe”, che San Francesco volle ricreare nella notte di Natale del 1223 per gli abitanti di Greccio. La presentazione dell’iconografia del Presepe si arricchisce poi con le riproduzioni delle opere di Coppo di Marcovaldo, Guido di Graziano, Taddeo Gaddi e Benozzo Gozzoli, conservate in varie città d’Italia. La mostra, da un’idea di Alessandro Bagnoli e Donatella Capresi, è “narrata” – sia nel catalogo che nei pannelli illustrativi – dai testi curati da Chiara Frugoni e Federica Siddi. In particolare, Chiara Frugoni, illustre storica italiana e specialista in storia e iconografia medievale – nel suo saggio in catalogo dal titolo “Chi era nella stalla, quando nacque Gesù?” – riflette sulle rappresentazioni testuali della nascita del Salvatore (partendo dai Vangeli apocrifi, gli unici a trasmettere certezze relative alla notte di Natale) e alle loro “traduzioni” visive, coi vari mutamenti introdotti nel corso dei secoli. L’evoluzione iconografica, che Chiara Frugoni affronta con dovizia di particolari, potrà essere seguita, in mostra, grazie alle citate fotoriproduzioni di una selezione di opere d’arte, dalle più antiche rappresentazioni del Presepe ad alcune raffigurazioni della metà del Quattrocento.

 

 

 

Informazioni – La mostra, il cui catalogo è stato realizzato dalla casa editrice “Industria Grafica Pistolesi – Edizioni Il Leccio”, resterà aperta fino al 28 febbraio 2013. Il costo del biglietto è compreso in quello d’ingresso al complesso museale del Santa Maria della Scala (intero 3.50 euro; ridotto studenti 3.00 euro). La mostra aprirà tutti i giorni, esclusi martedì e mercoledì, dalle 10.30 alle 16.00. Informazioni e prenotazioni sono disponibili contattando la biglietteria del museo al numero telefonico 0577 534571 o l’indirizzo di posta elettronica infoscala@sms.comune.siena.it.