“Veronica verrai” così cantava Adriano Celentano in una sua canzone. Ieri a Torrita di Siena Veronica è arrivata e pure prima. Così si chiama infatti la trionfatrice del Palio dei Somari edizione 2016. Il somaro scosso ha regalato alla contrada di Cavone il panno, dipinto dal pittore senese Tommaso Andreini.
L’impresa di Veronica, una meticcia proveniente dall’allevamento Nabucchi di Pozzo della Chiana (AR), ha mandato in visibilio il pubblico neutrale che, insieme ai contradaioli torritesi, ha stipato l’incandescente catino situato nel piazzale del Gioco del Pallone ed ha anche restituito al palio una dimensione più genuina, distante dalla perfezione (ma anche dalla prevedibilità) di altre carriere basate sulle capacità dei fantini e sull’affidabilità dei somari.
Qualcuno ha parlato di vittoria dell’animale sull’uomo, attribuendo a Torrita il ruolo un po’ scomodo di piccolo pianeta-Gaia, in cui non sono solo gli esseri umani ma qualsiasi organismo vivente a stabilire l’equilibrio generale. Ma nel palio torritese il somaro è già da sempre protagonista e dunque la vittoria dello “scosso” non leva nulla alla travolgente gioia del Cavone, che era a digiuno ormai da quindici anni, ma anzi è sembrato esaltarla né al merito del fantino esordiente – l’unico del lotto – Michele Paolucci, detto Mojito, 39 anni, contradaiolo bianco verde. Paolucci ha saputo infatti prima vincere la propria batteria di qualificazione contro uno dei grandi favoriti della vigilia, Alessandro “Cobra” Guerrini (Porta Nova); poi, senza alcun timore reverenziale, è partito al comando in finale, ha condotto per quasi un giro e quando è stato disarcionato non ha tentato in alcun modo di interferire con la galoppata solitaria della propria cavalcatura, evitando anche di disturbarla. Nella caduta Mojito è finito tra le zampe del somaro della Stazione, che gli era alle calcagna, ma fortunatamente non è stato colpito ed è uscito illeso dal ruzzolone.
Quasi incredulo il Presidente di Cavone Giacomo Roghi: “Non riesco ancora a rendermi conto di cosa sia successo – ha detto mentre ancora il panno di Andreini veniva portato in trionfo sull’anello di tufo dai suoi contradaioli – siamo felicissimi, ormai la vittoria ci mancava da troppi anni, la contrada ha lavorato benissimo e, anche se a concludere la corsa è stato il somaro scosso, bisogna riconoscere i meriti del fantino che è uno dei nostri ed è stato impeccabile in ogni fase del confronto”.
Gli storici del palio torritese sono andati subito a caccia di precedenti e, secondo un’opinione largamente condivisa, occorre risalire al 1994 per trovare la vittoria della Stazione con il somaro scosso affidato al fantino Donato “Gargamella” Casini.
Alla finale hanno partecipato anche Le Fonti, con Gabriele “Divino” Grotti, a cui è stata assegnata a tavolino la vittoria nella seconda batteria per un’irregolarità commessa dal fantino Mirko “Baturlo” Ciancagli, di Porta Gavina; la Stazione, che con Francesco “Spighetto” Ferrari si è brillantemente imposta nella terza manche su Porta a Sole, e Porta a Pago, il cui fantino Massimo “Desiderio” Mazzarani ha eliminato nell’ultima frazione l’ “osservato speciale” Andrea “Drago” Peruzzi, approdato a Refenero con l’obiettivo di riportare il palio in biancoceleste, a ben 41 anni dall’ultima affermazione. La batteria di recupero ha consentito a Porta Gavina di riscattare la squalifica subita in batteria ed ha definitivamente spento le speranze di Porta Nova, Porta a Sole e Refenero.
Come detto la finalissima, disputata davanti ad un pubblico straripante, in un clima di entusiasmo e profonda partecipazione emotiva, che ha confermato la validità della formula di questa manifestazione, giunta a cinquanta anni di vita, ha visto la partenza-sprint di Cavone, inseguito da Porta a Pago e Stazione mentre Porta Gavina e Le Fonti sono apparsi subito fuori causa.
Poi, con la stessa umiltà con cui si era presentata sul campo di gara, dopo aver ricevuto carezze e baci dal popolo bianco verde, è risalita sul camion che l’ha riportata, insieme alle compagne, all’allevamento di Pozzo della Chiana.
A Torrita, invece, proprio in quel momento è iniziata la festosa sarabanda che ha avuto come epilogo il banchetto spontaneo e aperto a tutti che normalmente offre la contrada vincente e come protagonisti il Presidente Roghi e l’eroico Mojito, uno dei pochissimi fantini il cui esordio sul tufo è coinciso con la vittoria.
La giornata conclusiva del 59° Palio dei Somari (in mezzo secolo sono state fin qui disputate nove carriere straordinarie, la decima è già in calendario, in notturna, per sabato 4 giugno) ha consegnato alla storia della manifestazione altri tre importanti verdetti: il premio Sfoggiato, alla migliore comparsa del Corteo storico, è stato assegnato a Refenero mentre la gara a coppie per sbandieratori e tamburini del sabato notte ha visto primeggiare nella prima categoria ancora Cavone, con Giovanni Filiberti e Bernardo Graziano, e tra i musici Porta a Pago, con Ronaldo Gaetano e Daniele Risani.
Il week end conclusivo è stato caratterizzato anzitutto dal clima primaverile che ha favorito soprattutto la vigilia in notturna; il lieve peggioramento delle condizioni meteo nella seconda parte della domenica non ha influito sulla carriera.
Numerosi gli ospiti che non hanno voluto mancare l’appuntamento con la manifestazione in onore di San Giuseppe. Il Vescovo di Montepulciano – Chiusi e Pienza, Mons. Stefano Manetti, ha benedetto le Palme ed ha celebrato la Messa a cui hanno partecipato tutti i figuranti. Numerosi i Sindaci dei Comuni del territorio e gli Amministratori locali che sono stati accolti dal Sindaco Giacomo Grazi e dalla sua Giunta, insieme all’On. Luigi Dallai e al Presidente del Consiglio della Regione Toscana Eugenio Giani.
Soddisfazione piena è stata espressa da Fosco Tornani, Presidente dell’Associazione Sagra di San Giuseppe, e dal suo staff per la perfetta riuscita del complesso evento a cui anzitutto le otto contrade e l’Amministrazione Comunale e poi l’intera comunità di Torrita di Siena hanno fornito un decisivo contributo.
Il Palio dei Somari non va comunque in soffitta: esattamente tra due mesi e mezzo si presenterà l’occasione della rivincita per le contrade sconfitte, Cavone potrà puntare al bis e l’intera macchina tornerà a funzione regalando spettacolo ed emozioni.
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