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Il Teatro Povero di Monticchiello ne fa cinquanta

L’autodramma messo in scena quest’anno dalla comunità di Monticchiello si chiama Notte di attesa.

Quest’estate il Teatro Povero di Monticchiello raggiunge un importante traguardo. Quella che verrà messa in scena da domani al 14 agosto, Notte di attesa, è la cinquantesima produzione. Tradizione sperimentale che ogni anno propone un nuovo testo, lo spettacolo del Teatro Povero di Monticchiello è ideato, discusso e realizzato dagli abitanti, sotto la guida e per la regia di Andrea Cresti. Da 50 anni ogni estate si torna ‘in piazza’, nello splendido borgo della Val d’Orcia.

Una notte di assedio, circondati da mura pericolanti e instabili, minacciati da oscuri crolli. Una notte insonne, di trepidazione, passata a confrontarsi sul da farsi e provando a rimanere saldi nei pensieri. Ma inevitabilmente aggrediti dal timore, dalla smania e dalla mania; dal bisogno di capire quel che davvero accade fuori e cosa è accaduto un tempo, prima che si arrivasse a tutto questo…

Una veglia inquieta, la “Notte di attesa” del Teatro Povero, a cinquant’anni dal primo spettacolo portato in piazza. Il nemico è dentro o è fuori? O è ovunque? Oppure non è mai esistito ed era – ed è – solo un pretesto per resistere, per darsi uno scopo e un progetto, un motivo per stare assieme? E la paura di disperdersi non nasconde forse anche il desiderio di partire, di vivere e reinventarsi, di incontrare l’altro e l’altrove, la possibilità? E se mai fosse: cosa sarà indispensabile portarsi dietro? A cosa non si vuol rinunciare? Forse solo a quell’antica capacità di sentire la sofferenza, fosse anche muta. La capacità di far propri lo stigma e la violenza che da sempre si accaniscono sui disperati: su coloro che chiamano dal passato per dire “non dimenticare”; su quanti adesso lanciano flebili bagliori prima di scomparire, avvolti da una nebbia in apparenza impenetrabile, fitta, vociante di opinioni presentate come dogmi, di ciniche speculazioni vendute come balsami, di indifferenza, ingordigia…
Per scoprire che ieri come oggi l’unica vera forza è trovare il modo di unirsi, raccogliersi, scontrarsi magari. Ma uscire dalla solitudine. Con il teatro, per esempio.

Per prenotazioni online: www.teatropovero.it . Telefoniche: (+39) 0578 75 51 18.
Per mangiare, la Taverna di Bronzone, gestita dal Teatro Povero, è aperta a pranzo e a cena, dalla sera del 23 luglio a quella del 21 agosto.

Emilio Mariotti

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