Ha rappresentato la Gran Bretagna al Poetry Parnassus, il più grande festival britannico di poesia – parte del calendario di eventi culturali del London 2012 Festival promosso dal Cultural Olympiad – che tra giugno e luglio ha richiamato a Londra più di 200 poeti da ciascuno dei paesi protagonisti dei Giochi Olimpici. “Wild Swimmer”, la poesiasite specific che ha scritto per “Winning Words”, la serie di installazioni di poesia pensata per il Parco Olimpico, è stata selezionata per essere inserita nel programma della Cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Un’altra poesia site specific, “Callisto’s song”, la vede protagonista di un’antologia di testi poetici pubblicata in occasione di “Metamorphosis: Titian 2012”, il progetto che si è appena aperto alla National Gallery, sempre nell’ambito del London 2012 Festival, e che coinvolge i più accreditati poeti e artisti contemporanei britannici in un percorso interdisciplinare ispirato ai capolavori di Tiziano dedicati alle Metamorfosi di Ovidio.
Lei è Jo Shapcott, poetessa londinese che, dal 22 agosto al 15 settembre, sarà a Siena in qualità di visiting artist del Siena Art Institute. Un’artista straordinaria, con una carriera costellata di successi e riconoscimenti. Insignita della Queen’s Gold Medal for Poetry nel 2011, socio sostenitore della londinese Poet in the City, Presidente della Poetry Society dal 2005 al 2008, Shapcott ha ricevuto numerosissimi premi letterari tra i più prestigiosi: tra questi, il Commonwealth Writers’ Prize for Best First Collection per la sua prima collezione, “Electroplating the Baby”(1988) e, più di recente, il Costa Prize for literature, che ha vinto nel 2010 per l’ultima raccolta di poesie, “Of Mutability”, pubblicata da Faber and Faber.
E ora, dopo aver contribuito a portare la poesia all’interno del Parco Olimpico ed essere stata scelta per accompagnare con i suoi versi la grande esposizione dedicata ai capolavori di Tiziano alla National Gallery, un nuovo incarico eccellente la attende in un altro dei luoghi sacri dell’Olimpo dell’arte britannica: con una sua poesia prenderà parte ad un evento in programma a fine settembre alla Queen’s Gallery di Buckingam Palace nell’ambito di “Leonardo da Vinci: Anatomist”, la più grande mostra mai dedicata agli studi anatomici di Leonardo.
“Siamo onorati – dice Miriam Grottanelli – di poter aprire con un’artista del calibro di Jo Shapcott il nostro semestre autunnale, che fino a novembre porterà in residenza al Siena Art Institute alcuni dei più interessanti nomi del panorama artistico contemporaneo.
Siamo certi che la sua presenza, così come quella degli altri artisti che hanno accolto il nostro invito ad essere ospiti della scuola per i prossimi mesi, sarà fonte di arricchimento e stimolo per i nostri studenti – un gruppo variegato di giovani talenti di diversa provenienza, dagli Stati Uniti all’Iran – e per la città, a cui i nostri visiting artists si racconteranno all’interno di “StARTers”, il programma di incontri d’arte che ripartirà il 4 settembre”.
Dopo Shapcott, tra ottobre e novembre ospite del Siena Art Institute sarà James Voorhies, curatore, storico dell’arte e direttore del Bureau for Open Culture, istituzione artistica che punta a sovvertire il rapporto classico tra arte e individuo creando inedite modalità di relazione, paritarie e non gerarchiche, tra l’arte e il suo pubblico: sarà lui il protagonista della prima Project-Based Fellowship del Siena Art Institute, una residenza della durata di due mesi anzichè uno, fondata su un diretto coinvolgimento di Siena, dei suoi spazi, delle sue risorse culturali e della comunità locale attraverso il lavoro con gli studenti della scuola. Un progetto che, per James Voorhies, prenderà la forma di una ricerca artistica finalizzata a esplorare, a partire dalle suggestioni del film “L’eclisse” di Michelangelo Antonioni, lo sviluppo urbano del dopoguerra e le dinamiche sociali contemporanee nella città di Siena: “Eclipse Redux”.
Accanto a James Voorhies, il mese di ottobre vedrà la presenza nelle aule del Siena Art Institute di un altro artista internazionale, il visual artist di origini etiopi Wosene Kosrof. Chiuderanno il programma di residenze autunnali, nel mese di novembre, due visual artist britannici: Isha Bøhling e Ian Monroe.
Maggiori informazioni su www.sienaart.org