Per discutere delle “crisi dell’Europa”, e in particolare dell’euroscetticismo, della crisi di Schengen e della Brexit, la Cattedra Jean Monnet in “Opinione pubblica, mass media e integrazione europea” e la Biblioteca Comunale degli Intronati organizzano un ciclo di conferenze curate dal docente universitario Daniele Pasquinucci, che si terranno, ad ingresso gratuito, domani, il 31 maggio e il 6 giugno.
A lungo narrata come una vicenda lineare e di successo, l’Unione europea sta vivendo una crisi assai severa.
«Lo “spirito comunitario” – come afferma Pasquinucci, Cattedra Jean Monnet – considerato ampiamente acquisito e diffuso a tutti i livelli (governi, partiti e movimenti politici, opinione pubblica), sembra sfarinarsi progressivamente per cedere il passo ai sentimenti nazionalistici, più o meno aggressivi, più o meno egoistici. All’origine di questa crisi non vi è soltanto la grave turbolenza finanziaria ed economica apertasi nel 2008. Essa è stato un fattore scatenante, ha messo a repentaglio la coesione socio-economica di molti paesi dell’UE ed enfatizzato gli squilibri interni mai seriamente affrontati, provocando così un duplice e speculare effetto: le economie nazionali maggiormente in difficoltà accusano “l’Europa” di imporre ricette controproducenti, mentre i Paesi meno colpiti sono reticenti ad intervenire per aiutare i partner considerati poco virtuosi. Su questa crisi, in una spirale potenzialmente distruttiva, si sono innestati altri processi estremamente complessi, che appaiono – senza retorica – epocali. Tra di essi, i fenomeni di instabilità geopolitica ai confini dell’Europa, che indubbiamente pongono minacce significative per la sicurezza. Ma, allo stesso tempo, il flusso dei migranti e dei rifugiati prodotto dagli sconvolgimenti del Medio Oriente e del nord Africa, è stato ed è tuttora mal gestito, tanto da causare ulteriori divisioni interne all’Unione e il rafforzamento del populismo xenofobo, intrinsecamente ostile al progetto comunitario. Se la crisi economica ha consolidato la divisione dell’UE lungo l’asse Nord/Sud, le dinamiche migratorie hanno determinato la spaccatura tra vecchi e nuovi Stati membri – quelli dell’Europa centro-orientale entrati nell’UE tra il 2004 e il 2007. In questo contesto, Il referendum britannico del giugno del 2016 ha sancito la possibilità che l’integrazione dell’Europa, avviata nel 1950, si converta in un processo di dis-integrazione, un esito che peraltro pare coerente con le concezioni geopolitiche adottate dalla Russia di Putin e, più recentemente, dagli Stati Uniti sotto la presidenza di Trump».
Argomenti di grande attualità, quindi, e necessari di approfondimenti con esperti per entrare nel merito di situazioni e cambiamenti di portata, oramai, mondiale.
Ad aprire la rassegna domani, alle 17, la presentazione del libro Contro l’Europa? I diversi scetticismi verso l’integrazione europea, di D. Pasquinucci e L. Verzichelli (a cura di), Bologna, il Mulino, 2016. Ne discutono i curatori con Marco Brunazzo dell’Università di Trento e il presidente della Biblioteca degli Intronati Roberto Barzanti.
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