Si presenta ricca di novità l’edizione 2015 della Festa del Luca, che sarà dedicata alla riscoperta della storia di San Gusmè attraverso le diverse epoche, dal Medioevo ai giorni nostri. La tradizionale manifestazione, giunta alla sua 36esima edizione, tornerà ad animare la frazione di Castelnuovo Berardenga dal 3 al 13 settembre.
“La Festa del Luca 2015 – spiega Ilaria Petrucci, presidente della Pro Loco di San Gusmè – avrà come filo conduttore la rappresentazione delle diverse epoche che hanno caratterizzato maggiormente la storia del nostro borgo: dal Medioevo all’età rurale, dai giorni della ritirata tedesca fino al periodo d’oro degli anni di Silvio Gigli, che ha dato inizio a questa festa nel 1972 riscoprendo la leggenda di Luca Cava. La manifestazione animerà ancora una volta il paese per dieci giorni e dedicherà grande attenzione alle nostre tradizioni e alle nostre eccellenze, con tante iniziative che stiamo preparando anche grazie a una nuova e importante collaborazione con Matteo Marsan, da cui sono venuti spunti interessanti in un’ottica di rinnovamento e cura dei dettagli di una manifestazione per noi tradizionale e che fa conoscere sempre di più il borgo ai visitatori”.
“Nel programma – aggiunge Petrucci – spiccano l’anteprima del docu-film ispirato alla rappresentazione teatrale ‘Albicocche Rosse’, andata in scena nel luglio 2014 per commemorare i 70 anni dall’eccidio del Palazzaccio, e una giornata interamente dedicata all’arte, durante la quale il borgo si trasformerà in una galleria all’aperto e ospiterà pittori, scultori e fotografi, oltre a degustazioni di vini, una tavola rotonda sul nostro prodotto principe e il racconto di storie del mondo contadino. Nel secondo fine settimana, tra le principali novità ci sarà una giornata dedicata alle tradizioni del gioco, della narrazione e della musica, con attenzione per i più piccoli. Nell’ultimo giorno della Festa, San Gusmè farà un tuffo nel suo passato più antico, con la rievocazione ispirata all’epoca medievale che farà da cornice alla tradizionale Corsa delle Botti in un’ambientazione fatta di antiche botteghe e mestieri, taverne e campi di battaglia, oltre al corteo storico con abitanti in abito storico. Non sarà una semplice rappresentazione – dice Petrucci – ma una vera e propria ricostruzione storico-archeologica curata dall’archeologo medievista Marco Valenti e riprodotta sulla base di ricerche di archeologia sperimentale. A completare il programma, saranno gli appuntamenti tradizionali della festa, con la cena-spettacolo e la consegna del Premio ‘Silvio Gigli’ e del premio giornalistico ‘Paolo Maccherini’, diretti da Maurizio Bianchini, oltre al convegno sulla sostenibilità ambientale e alla serata giovani”.
La Festa del Luca affonda le sue radici nel 1888, quando Giovanni Bonechi, un contadino del luogo, pose nel proprio appezzamento di terreno una statua in pietra da lui scolpita per invogliare i passanti a fare lì i loro bisogni. L’obiettivo era sia mantenere più pulito il paese, in un’epoca in cui non esistevano bagni all’interno delle abitazioni né tantomeno quelli pubblici, che disporre di “fertirriguo”. La statua raffigurava un uomo accovacciato che copriva le vergogne con il suo cappello mentre era intento a svolgere le sue quotidiane funzioni corporali. Negli anni ‘40 alcuni “sangusmeini”, stanchi di essere derisi per la statua, la tolsero e la gettarono in un lago vicino. A riscoprire la storia fu, qualche decennio più tardi, il regista televisivo e radiofonico senese Silvio Gigli, che fece indire un referendum popolare per chiedere la realizzazione di una nuova statua. Ottenuto il consenso dagli abitanti, la statua venne riprodotta su disegno del vignettista Emilio Giannelli, con un messaggio ironico: “re, imperatore, papa, filosofo, poeta, contadino e operaio: l’uomo nelle sue quotidiane funzioni. Non ridete, pensate a voi stessi”. Da allora ha preso il via la Festa del Luca.
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