Il volume, a cura di Alessandra Minetti, presenta nel dettaglio i corredi delle prime venti tombe – databili dalla metà del VI sec. a. C. fino al II sec. d. C – rinvenute nell’area, oggetto negli ultimi dieci anni di un importante lavoro di recupero portato avanti dal Museo Civico Archeologico di Sarteano e dal Gruppo Archeologico Etruria. Un esempio “anomalo” di scavo condotto quasi a costo zero, con la formula della concessione di scavo data dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali direttamente al Comune e la manodopera gratuita degli archeologi e del gruppo di volontari. Una straordinaria testimonianza che fornisce preziose notizie sul rinvenimento della grande struttura teatriforme di epoca arcaica, come area sacra della necropoli.
La pubblicazione del volume è il terzo importante risultato di un’operazione più vasta cominciata dopo lo scavo con una lunga attività di restauro – coordinata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e in gran parte realizzata dalla Fondazione Musei Senesi, grazie a fondi della Fondazione Monte dei Paschi e dal Comune di Sarteano – presso il laboratorio di restauro del Museo Archeologico da Roberta Laurini, che ha realizzato anche i disegni dei reperti. E’ seguita una fase di catalogazione e di studio che ha impegnato lo staff di tre etruscologi del Museo e una serie di altri studiosi, che hanno condotto l’analisi della fase medievale della necropoli e le analisi antropologiche. Il risultato di questo lungo lavoro è un’area archeologica attrezzata dove sono state messe in luce a oggi 21 tombe (19 etrusche e 2 romane) di cui 13 rese visitabili, tra cui la notissima Tomba dipinta della Quadriga Infernale (non compresa in questo volume, in quanto già più volte edita, anche nella monografia del 2006).
Un’area visitata già dal 2005 da migliaia di persone di tutto il mondo che è il cuore di un ambizioso progetto di sistemazione paesaggistica che potrebbe portare alla realizzazione di un vero e proprio Parco Archeologico. In questa direzione già dal 2009, è stata realizzata un’intera nuova sezione del Museo con l’ampliamento di due sale, dove sono esposti più di 400 nuovi reperti provenienti dai nuovi scavi e la ricostruzione a grandezza naturale della tomba della Quadriga Infernale. Il volume – che arriva al termine di questo lungo e articolato progetto di valorizzazione dell’area – si pone quindi come un contributo fondamentale per la conoscenza dell’agro chiusino in epoca etrusca e come l’edizione completa di uno dei siti archeologici più interessanti dell’Etruria settentrionale.
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