Si comincia venerdì 7 Giugno a Monticchiello, al “Granaio”, dalle 10. Nell’occasione Renato Stopani interverrà sui due principali itinerari romipeti del medioevo. La Domus di Monticchiello, dai Teutonici ai Gerosolimitani è invece l’argomento di Patrizia Turrini. Fabrizio Vanni parlerà di simboli e modelli raffigurativi nella val d’Orcia del medioevo. Nella ripresa pomeridiana, l’argomento di Marco Gamannossi riguarderà la chiesa prepositurale dei santi Leonardo e Cristoforo a Monticchiello. Quello di Giovanna Casali sarà invece sul romitorio di Pienza. Le ultime due relazioni sono quelle di Luciano Bassini su nebbie e fascinazioni di una terra di frontiera e di Gianni Bergamaschi su viabilità e culto dei Santi.
Si parte alle 10 del giorno successivo, sabato 8 giugno, anche all’abbazia di Spineto, con l’inaugurazione della mostra “La val d’Orcia nei disegni di Massimo Tosi”. Di Donatella Ciampoli l’intervento sulla viabilità in val d’Orcia secondo il duecentesco Statutum Viarum del Comune di Siena. Di Francesco Salvestrini il racconto sull’abbazia di Santa Trinita a Spineta (o Spineto) e l’Ordine Vallombrosano tra XII e XVII secolo. Maria Mangiavacchi parlerà delle testimonianze artistiche del pellegrinaggio in val d’Orcia. Un tema tutto da approfondire quello sul quale si soffermerà Enrico Gori: alle origini di un appellativo infamante, cioè quello di Castillione Latronorum. Se ne saprà di più, così, dell’origine del nome di Castiglioncello del Trinoro.
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