E’ questa la cifra distintiva della ricerca artistica di Michele Bazzana, che martedì 9 ottobre alle 18 sarà protagonista del terzo appuntamento della stagione autunnale di “StARTers”, il ciclo di chiacchierate d’arte del Siena Art Institute (Siena, via Tommaso Pendola, 37, ingresso libero). Un appuntamento organizzato in collaborazione con l’associazione Culture Attive di San Gimignano, che dal 2009 lavora sul territorio per “riattivare le culture” e avvicinare i pubblici giovanili alle espressioni della creatività contemporanea attraverso progetti che fondono arte, parole, musica e partecipazione.
“Il lavoro di Michele Bazzana – dice Carolina Taddei di Culture Attive – inizia con la manualità, con l’assemblaggio, con il recupero di oggetti comuni, oggetti di lavoro, oggetti domestici. Da questi elementi parte un meccanismo più o meno complicato, un percorso che l’artista intraprende per costruire marchingegni, azionare processi. Il risultato sono opere/macchinari con una funzione pratica, ma non per questo utili, e con un aspetto estetico che oscilla fra le costruzioni giocattolo fatte con il meccano, le invenzioni dei bambini, ma anche sofisticate e solide tecnologie di ingegneria meccanica e raffinate produzioni artigianali”.
“La sua opera “Motohome”, per esempio, – continua Taddei – è una moto realizzata con parti in legno industriale e dettagli delicati: un pomello decorato con fiori rosa ricavato da un mobiletto da cucina e una borchia incisa con motivi decorativi. La moto funziona realmente, alimentata, come un comune elettrodomestico, dalla corrente a 220 di casa. Con questa moto si può viaggiare per casa e spostarsi nelle stanze, ma anche superare una rampa in legno per complicare il percorso domestico e aumentare il “rischio”. Una moto si ritrova anche nel lavoro “Mezzogiorno di Fuoco” dove l’artista ne ha costruita una, alimentata in questo caso da pannelli solari, che funziona appunto a mezzogiorno.
Altre volte le opere di Michele Bazzana sono macchinari più complessi e solidi, come in “Volevo essere delicato”, dove una macchina dall’aspetto metallico e tecnico ha la semplice finalità di far roteare una comune e domestica spazzola colorata per togliere la polvere”.
“Le sue opere – conclude Taddei -, sempre sottilmente ironiche nei titoli, vogliono farci compiere, partecipare o semplicemente assistere a delle azioni e a dei processi per indurci a riflettere sulla nostra quotidianità e sulla nostra società, sempre così tecnologica e complessa, spesso per ottenere risultati discutibili”.
Con Michele Bazzana prosegue il calendario di chiacchierate d’arte del Siena Art Institute, spazio di dialogo per artisti dalle molteplici provenienze ed influenze che abbiano voglia di condividere la propria ricerca, tra loro e con la città. Il prossimo appuntamento, martedì 16 ottobre alle 18, sarà con James Voohries, curatore, storico dell’arte e direttore del Bureau for Open Culture, protagonista della prima Project-Based Fellowship del Siena Art Institute, una residenza della durata di due mesi anzichè uno, fondata su un diretto coinvolgimento di Siena, dei suoi spazi, delle sue risorse culturali e della comunità locale attraverso il lavoro con gli studenti della scuola.
Maggiori informazioni su www.sienaart.org
Michele Bazzana
Nato a San Vito al Tagliamento (PN) nel 1979, Michele Bazzana si è formato all’Accademia di Belle Arti di Venezia e nel 2007 ha frequentato il Corso Superiore di Arti Visive Antonio Ratti a Como. Nel 2009 ha partecipato al programma di residenze della Dena Foundation for Contemporary Art, Parigi, e nel 2011 alla residenza da CARS ad Omegna, sul lago d’Orta.
Nel 2007 ha preso parte al Premio Internazionale della Performance, Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento. Tra le ultime mostre: Motohome, Spazio A, Pistoia; Indoor, Monotono Contemporary Art a Vicenza, a cura di Daniela Zangrando; When the Impossible Happens, Festival 03 Performazioni, M.A.GA – Museo d’arte di Gallarate; Future Pass, Fondazione Claudio Buziol, Venezia e Wereldmuseum; Rotterdam, a cura di Renzo di Renzo, Victoria Lu, Felix Schöber. Vive e lavora a Codroipo (UD).
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