Sonar sold out per la data di Le luci della centrale elettrica, al secolo Vasco Brondi. Il cantautore ferrarese torna a Gracciano con uno spettacolo intimo a contatto con il suo pubblico, che potrà mettersi a sedere su un tappeto steso sul pavimento del locale.
«Mi sono immaginato – dice egli stesso – uno spettacolo teatrale da fare nei bar. Delle serate di caos silenzioso. Un concerto per sole chitarre, computer e parole. Come qualche anno fa, in tutta tranquillità. Immaginavo di mischiare le canzoni di tre dischi così come sono state scritte in qualche stanza tra Ferrara e tantissimi altri posti. Suonare le canzoni come escono la prima volta, con arrangiamenti dovuti agli strumenti che trovi, con una chitarra o con una voce, oppure una ritmica e le parole a farsi strada da sole. Sono le versioni delle canzoni così come arrivano non si sa da dove».
Le luci della centrale elettrica ha pubblicato tre album, ultimo dei quali è Costellazioni del 2014. Su una struttura musicale scarna Vasco Brondi ha costruito una sua personale poetica, fatta di “immagini” della periferia degradata di qualsiasi provincia italiana. Il suo esordio del 2008, Canzoni da spiaggia deturpata, ha vinto la Targa Tenco come “Migliore opera prima cantautorale”. Alla fine del 2010 Rolling Stone Italia ha messo l’album al sesto posto tra i venticinque migliori dischi del decennio, primo tra gli italiani. Si trovano estimatori di Brondi anche al di là dei confini della musica indipendente, tanto che nell’ultimo lavoro di Jovanotti c’è una canzone scritta a quattro mani.
Per chi non si è potuto accaparrare il biglietto c’è sempre la possibilità di entrare al Sonar a concerto finito, per ballare con il dj set “modern dance” di Low Fidelity. Dopo la mezzanotte, l’ingresso è di 5 euro con consumazione omaggio.