Le tesi a stampa a Siena nei secoli XVI e XVII

Siena – Duomo

Mercoledì 12 dicembre è una data da ricordare per tutti gli appassionati di storia e cultura senesi. Nella Sala Storica della Biblioteca degli Intronati, alle ore 17, sarà presentato il libro Le tesi a stampa a Siena nei secoli XVI e XVII. Catalogo degli opuscoli della Biblioteca comunale degli Intronati, di Annalisa Pezzo, primo volume della collana Biblioteca di Redos. Fonti, studi, cataloghi, promossa dall’Amministrazione Provinciale. Saranno presenti, oltre all’autrice, Marco Saletti assessore alla cultura della Provincia di Siena, Roberto Barzanti presidente della Biblioteca Comunale degli Intronati, Maurizio Bettini e Giovanni Minnucci docenti presso l’Università degli studi di Siena.
Ecco come Annalisa Pezzo presenta il suo lavoro: “ In età moderna è documentata in tutte le università e nei collegi d’Europa la consuetudine di sostenere pubbliche dispute (discutere le proprie ‘tesi’) per il conseguimento dei vari gradi accademici, esercizi oratori in cui i candidati presentavano una serie di argomenti legali, filosofici, medici o teologici, a seconda dell’ambito disciplinare, da elaborare e difendere di fronte a un folto gruppo di docenti, colleghi e dotte personalità. A partire dal Cinquecento le tesi, o conclusiones, cominciarono a essere stampate, sia in forma di manifesto da affiggere per annunciare la disputa, sia di opuscolo da distribuire ai partecipanti. In entrambe le tipologie assume gradualmente rilievo l’apparato figurativo, costituito da allegorie complesse e articolate dedicate a illustri personalità di cui si auspicavano i favori, disegnate e incise dai maggiori artisti del tempo. In questo volume si è provveduto a redigere il catalogo degli opuscoli conservati nella Biblioteca comunale degli Intronati di Siena, pubblicati in occasione delle dispute senesi. Le 70 edizioni descritte, in 92 esemplari, sono pubblicate tra il 1577 e il 1692 e offrono, tra le altre cose, un piccolo contributo all’arricchimento della conoscenza dell’attività dei principali tipografi e incisori operanti a Siena dalla fine del secolo XVI e per tutto il XVII. L’analisi dei nomi degli autori delle tesi getta luce sui tempi e sui modi della formazione della classe dirigente senese e offre uno spaccato estremamente eloquente delle relazioni che intercorrevano fra le varie famiglie della nobiltà e dei ceti agiati. Fra gli opuscoli più significativi per la veste grafica si segnalano quello stampato per le conclusioni filosofiche e teologiche, sostenute in duomo nel 1634, di Federico Borromeo. Futuro cardinale, nipote del celeberrimo e più noto omonimo cardinale e arcivescovo di Milano, era cresciuto e si era formato a Siena. Tra gli artisti, senesi e non soltanto, che furono coinvolti nell’illustrazione delle tesi figurano pittori e incisori del calibro di Rutilio Manetti, Francesco Rustici, Bernardino Mei, Raffaello Vanni, Stefano Della Bella, autore di un’antiporta per le conclusiones di Leonardo Marsili nel 1661”.