“Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al Cammino. È il Cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare, e ci arricchisce mentre lo percorriamo” dice Paulo Coelho nel Cammino di Santiago e noi, ora che un obbiettivo lo abbiamo raggiunto, non possiamo che pensare a tutto il viaggio intrapreso fino ad oggi.
Un cammino fatto di tante persone, di dolorosi incontri e colorati scontri, un percorso ricco di sorrisi ma non privo di lacrime, pieno di affetto e rispetto. Dopo anni di servizi tra gli ospedali, nelle case di riposo, nelle scuole, al carcere e in case private, noi volontari clown di corsia NASIENASI VIP Siena Onlus siamo riusciti a raggiungere il difficile obbiettivo di redarre un libro. La nostra esperienza fino ad oggi è impressa tra quelle pagine in cui sono raccolte immagini, poesie, condivisioni, pensieri scritti da ognuno di noi, fedele reportage della nostra crescita e simpatica cronaca delle nostre avventure.
Un modo per ripercorrere con fierezza il nostro cammino, leggendo, tra le righe colme di emozioni, le parole di ogni clown che si riassumo bene nel titolo che abbiamo scelto per il libro: Un naso rosso nel cuore. 10 anni di amore, gioia e… dolore.
Il libro usa un linguaggio semplice, perchè la semplicità è la gloria dell’espressione e perchè abbiamo voluto lasciare la spontaneità di chi ha scritto quei pensieri, la freschezza di chi non si sarebbe mai immaginato di vedere la propria riflessione su un libro. Crediamo che un linguaggio istintivo possa aiutare il lettore ad immedesimarsi nelle vicende raccontate, senza la falsa mediazione di un’artificiosa lingua che allontana, anzichè avvicinare. E noi cerchiamo il contatto, l’immediatezza dell’emozione, l’istintività della comunicazione.
Eccoci, dunque, al giro di boa: dopo dieci anni il nostro bilancio si celebra nella presentazione del libro che avverrà giovedì 28 novembre alle ore 17:30 a Palazzo Patrizi, in via di Città numero 75.
Con l’orgoglio per un trascorso impresso ormai sulla carta, proseguiamo il nostro cammino per, parafrasando Saramango, ricominciare il viaggio, vedere quel che ancora non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era.