Lunedì pomeriggio, nella Sala storica della Biblioteca comunale degli Intronati lo scrittore fiorentino Marco Vichi ha incontrato il pubblico senese per parlare del suo ultimo lavoro: La forza del destino (Guanda, editore). All’appuntamento di Lunedilibri, insieme all’autore, Valeria Cavalloro e Elda De Santis; studentesse della laurea magistrale e tutor per gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia di Siena.
Ad aprire l’incontro Roberto Venuti, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia con il quale, sinergicamente, continuano questi apprezzatissimi incontri d’autore.
Ancora una volta il protagonista della storia è il commissario Bordelli, adesso in pensione, che conclude quanto era rimasto in sospeso nel precedente libro Morte a Firenze.
I lettori che seguono la produzione di questo pluripremiato scrittore fiorentino, finalmente potranno sapere come il destino, termine, questo, assolutamente non scelto a caso da Vichi per il titolo, risolverà la mancata giustizia verso gli assassini che avevano brutalizzato, e poi ucciso, il piccolo Giacomo e, con la stessa vile brutalità, violentato, a mo’ di avvertimento intimidatorio, la fidanzata di Bordelli.
Marco Vichi, come hanno evidenziato le due giovani, ma bravissime studentesse, nella sua poliedricità: autore di testi teatrali e musicali, giornalista, ha saputo scrivere un giallo senza la suspence e i colpi di scena che caratterizzano questo genere, ma, al contempo, lo ha reso avvincente perché è riuscito a scrivere molto altro aldilà della storia in sé. Sì, perché nel romanzo Vichi propone il tema della responsabilità della giustizia. Di come un uomo, il nostro ex commissario, ma anche ognuno di noi si può porre davanti ad un omicida. Da una parte il desiderio di vendicare, e, dall’altra, il fato risolutore.
<<Bordelli, in una Firenze degli anni ’60, è un uomo di fronte al destino e alla giustizia – ha detto Vichi -, in grado di raccontare una sofferenza dell’autore: la sfiducia nella giustizia>>. L’ex commissario camminerà a fianco del destino. E con lui scambierà sguardi, per capire se agisce nel modo giusto. E il destino, come il caso, due facce nella stessa medaglia, scriveranno l’epilogo.
Bordelli, con la Forza del destino, non scomparirà. Sicuramente Marco Vichi troverà altre ispirazioni per far continuare a vivere un personaggio che ha affascinato migliaia di lettori. Altre storie da leggere per riflettere, e per non tagliare quel legame che unisce chi scrive con chi legge.