Al centro della mostra di Ermini, i bozzetti e le foto originali delle grandi sculture in ceramica che l’artista senese realizzò, insieme a Mario Giuliano Garavelli, per il concorso indetto nel 1965 dal Comune di Siena per il nuovo istituto professionale “Marconi”, che ancora le ospita.
Un ciclo in cui Ermini documenta con maestria e tragico realismo alcuni dei più drammatici episodi della Resistenza Senese, primo fra tutti l’eccidio di Montemaggio, che costò la vita a 19 partigiani.
Figure di partigiani fucilati e di carnefici prendono corpo nelle formelle di Ermini, dove tuttavia, accanto al ricordo degli orrori che hanno accompagnato la fine della dittatura fascista a Siena, affiora anche un messaggio di speranza, simboleggiato, nella formella dedicata alla Liberazione, da una figura in primo piano che apre una grande tenda, spalancando idealmente la strada ad un futuro senza più violenze e soprusi per la città di Siena, che si staglia sullo sfondo con una delle sue Porte.
Una testimonianza storica e artistica che è un invito a non dimenticare gli orrori del nazifascismo e della guerra, il sacrificio dei partigiani, le strenua resistenza del popolo senese in difesa della dignità e della libertà della propria terra e della propria gente, ma anche un’opportunità per riflettere sul contributo dell’arte nel perpetuare e rendere immortale la memoria del nostro passato.
La mostra “Memorie di ceramica” si aprirà domani, giovedì 7 giugno, alle ore 18 alla presenza dell’artista e del curatore e potrà essere visitata fino al 28 settembre, ad ingresso libero, tutti i mercoledì e i venerdì dalle 15.30 alle 18.30.
Per informazioni, Stanze della Memoria, tel. 0577 236607.
Celso Mireno Ermini
Nato a Siena nel 1925, dopo aver lavorato a lungo nella fabbrica di ceramiche di Dino Rofi, per molti anni ha insegnato Scultura e Decorazione Plastica all’Istituto d’Arte “Duccio di Boninsegna” di Siena. Ha partecipato a molti concorsi e mostre collettive, sia nel campo della scultura che in quello della pittura, ed eseguito opere per enti pubblici e privati, tra i quali l’Opera Metropolitana del Duomo di Siena e il Comune di Siena. Ha realizzato i Drappelloni per il Palio del 2 luglio 1966, dedicato al 20° anniversario della Repubblica Italiana e vinto dalla Contrada del Drago, del 16 agosto 1967, dedicato al centenario della morte di Alessandro VII Chigi e vinto dalla Contrada della Selva, e del 16 agosto 1968, dedicato al 50° Anniversario di Vittorio Veneto e vinto dalla Contrada dell’Oca. Accanto alla scultura, attualmente il suo interesse abbraccia tematiche e tecniche diverse, dalla ceramica alla pittura, dalla realizzazione di vetrate artistiche all’oreficeria.
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