Il “Qr code” – La lettura del percorso espositivo è facilitata dalla disponibilità di dodici schede di approfondimento su alcune delle principali opere consultabili attraverso l’utilizzo di “Qr code” (Quick response code) – un quadrato composto da blocchi bianchi e neri, simile ad un codice a barre – il cui utilizzo si sta sempre più diffondendo tra i possessori di smartphone e tablet. Con la scansione del codice i visitatori potranno collegarsi direttamente al sito www.mantovanovecento.it, nella pagina dedicata all’opera che hanno di fronte.
Le schede e Facebook – Le schede di approfondimento raccontano la “storia” e i dettagli dei dodici principali capolavori esposti: ad esempio, la tela I giocatori di toppa di Ottone Rosai, acquistata da parte di Banca Toscana (il cui patrimonio è oggi di proprietà di Banca Monte dei Paschi di Siena) alla fine degli anni Settanta dalla collezione privata dell’editore Vallecchi, che di Rosai fu estimatore e mecenate; oppure L’équilibriste o Maschere e rovine di Gino Severini, una delle tele più significative della collezione senese, in origine destinata a decorare l’interno dell’abitazione parigina del mercante d’arte Lèonce Rosemberg. All’interno della mostra i visitatori potranno inoltre accedere ad internet tramite una rete wi-fi gratuita effettuando il login con il proprio profilo Facebook.
La mostra – La mostra “Dipinti, sculture e disegni del Novecento. Esperienze di collezionismo nelle raccolte della Banca Monte dei Paschi di Siena e della Fondazione Banca Agricola Mantovana” è accompagnata anche dal catalogo cartaceo, edito da Skira, nel quale, dopo un breve nota dedicata alla storia della collezione di BMps e Fondazione Bam, vengono illustrate le opere raggruppate per tema ed affinità. Le biografie degli artisti chiudono il catalogo. La mostra, a cura di Barbara Cinelli e Donatella Capresi, con la collaborazione di Daniela Sogliani per la sezione mantovana, promossa da Comune di Mantova, Museo Civico di Palazzo Te, Banca Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Banca Agricola Mantovana, con il patrocinio della Regione Lombardia e il contributo organizzativo del Centro d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, intende soprattutto documentare il preciso “disegno collezionistico” di due banche in una attività di acquisizione e valorizzazione di opere che, per qualità, provenienza e rilevanza storica, rappresentano oggi testimonianze irrinunciabili della cultura visiva del Novecento.