Più di millecinquecento visitatori a dieci giorni dall’inaugurazione della mostra di arte e cultura cinese “Il Drago e la Farfalla”, nella Fortezza di Montepulciano. Questo il primo bilancio dell’importante iniziativa culturale; tanto che gli organizzatori hanno deciso un’apertura straordinaria notturna, per il 10 agosto, la notte dei Calici di stelle.
Particolarmente apprezzati gli acquarelli coloratissimi di Xu Shihu, che si alternano agli squarci di paesaggio toscano incorniciati dalle finestre della sala superiore. Il pittore di Chongqing, che è stato ospite la prima settimana a Montepulciano, ha commentato: “qui, ovunque giri il mio sguardo, vedo un quadro da dipingere”.
Gli inchiostri di Zhang Jin sono più intriganti, ed invitano a misurarsi con la tradizione calligrafica cinese. Con la sua giacchetta blu e l’aria da saggio orientale, Zhang Jin si è goduto Montepulciano assieme ai suoi giovanissimi assistenti, alla moglie e alla figlia, che ha partecipato alle decorazioni del giardino della Fortezza con ombrellini e lanterne rosse assieme ad altri bambini di tutte le nazionalità.
Ecco le impressioni che Zhang Jin ha voluto comunicare del suo soggiorno a Montepulciano, con una mail inviata da Berlino, seconda tappa del suo viaggio in Europa.
“Quando siamo arrivati a Montepulciano era già sera. Sulla porta dell’Osteria del Borgo ho osservato in lontananza le mura picchiettate di colori diversi, i vicoli angusti, la vecchia chiesa. Ai miei occhi tutto in questo luogo portava incise le tracce del passato, che gli conferiva un’atmosfera solenne.
Vivere qui per me e’ stato come innamorarmi progressivamente, ho amato sfogliare nella Biblioteca Archivio i registri delle antiche proprietà con i loro scritti e disegni suggestivi. Mi hanno fatto percepire l’intensità della storia, la sua solidità. Mi è piaciuto attraversare le grandi profondità della Cantina del Redi, controllare le date di conservazione del vino, per sentire lo scorrere del tempo, e ho goduto nell’assaggiare un sorso di vino vecchio conservato nel profondo della terra. Il freddo prolungato della cantina e il calore del vino nello stomaco nello stesso momento mi si sono impressi nel cuore. Il tubare dei piccioni fuori dalla finestra dell’Osteria del Borgo mi ha dato una sensazione familiare e allo stesso tempo ho percepito, nell’osservare le farfalle e il drago della mostra di arte cinese a Montepulciano, che qui esiste il passato, tranquillo e accessibile, dignitoso e composto. Dalla città di Montepulciano siamo tornati a Roma e al nostro arrivo alla stazione, appena scesi dal treno, abbiamo sentito un gruppo di ragazzi dai capelli biondi che chiamavano “Zhang Jin”. Di certo è stato il frutto dell’evento organizzato a Montepulciano che ha generato questo incontro, un’occasione che porta il significato e la soddisfazione che nascono da un contatto tra le culture.
Colline che si rincorrono in linee eleganti salendo e scendendo in dolci rilievi: antica, misteriosa, elevata e solenne, Montepulciano. Affettuosi, amichevoli, capaci e precisi, Silvia Calamandrei, presidente della Biblioteca, e Fabrizio Grillenzoni, che ha coordinato l’organizzazione della mostra, mi hanno regalato uno splendido ricordo. Grazie!”.