New York – Firenze andata e ritorno: tracce di un viaggio musicale al Chigiana international festival

L’avanguardia fiorentina e la New York school sono gli assoluti protagonisti di due straordinari concerti del Chigiana international festival & summer scademy

Il primo appuntamento è per domani nel salone dei concerti di palazzo Chigi Saracini alle 21.15 con il Trio di Parma che sarà centrale in una serata realizzata in esclusiva per il festival chigiano.

“Nata all’interno dei suoi corsi estivi, ha instaurato con l’istituzione senese un legame solido che continua ancora oggi, dimostrando che la Chigiana non è solo un luogo di formazione, ma è anche custode di memorie e tradizioni che si perpetuano tra le generazioni”, ricordano dall’Accademia.

La formazione eseguirà il Trio per violino, violoncello e pianoforte, composto nel 1980 da Morton Feldman. L’opera, si spiega, “è uno dei suoi primi esperimenti compositivi di espansione del tempo. Qui Feldman trasforma la percezione temporale dell’ascoltatore, immergendolo in un continuum sonoro, uno spazio dove il suono perde quasi consistenza, diventando materiale da modellare, plasmabile al punto tale che diventa arduo distinguere tra suoni passati e presenti”.

La forti connessioni tra le tendenze delle avanguardie musicali del ventesimo secolo di New York e di Firenze sono al centro del concerto di sabato 13 luglio alle 21.15 a Siena nel salone dei concerti di palazzo Chigi Saracini: Roberto Fabbriciani, flauto, Antonio Caggiano, nella doppia veste di percussionista e “leggenda” dell’accademia Chigiana,  esploreranno l’opera dei maggiori esponenti della New York school e del coevo movimento musicale fiorentino.

“Sulle tracce dello stimolante scambio di idee musicali intercorso tra le due comunità a partire dalla fine degli anni ’50 si sviluppa un programma straordinario che mette in evidenza la tensione tra due istanze contraddittorie: la ricerca della modernità e il ritorno verso l’antico. Queste esplorazioni musicali spaziano da New York a Firenze e coinvolgono figure come John Cage, Roberto Lupi, Daniele Lombardi, Lou Harrison e Sylvano Bussotti, e rappresentano un intreccio di influenze culturali e innovazioni artistiche che ha ridefinito il panorama della musica contemporanea, creando un’esperienza artistica incentrata sulla sperimentazione e la libertà interpretativa, la contaminazione tra stili e generi, l’improvvisazione e l’interazione dinamica tra compositore, interprete e pubblico”, dicono dall’Accademia.

“In questo panorama, la figura di John Cage emerge come un ponte tra mondi diversi. Il suo concerto alla Società Leonardo Da Vinci di Firenze, insieme a Berio, nel 1959, per i compositori fiorentini rappresentò un’ulteriore spinta verso il cambiamento nel modo di pensare la musica; un processo già innescato dall’opera di Dallapiccola e del suo collega Lupi, entrambi docenti al Conservatorio di Firenze”, viene ricordato

Saranno poi i loro allievi, come Bussotti – che studiò a Darmstadt con Cage – e Daniele Lombardi, ad avviare una “Schola Fiorentina”, ispirata al gruppo francese Les Six. Già nel suo Trio per 3 percussionisti, del 1936, introduceva elementi di estremo interesse, tra cui una ripetizione non casuale del numero tre: tre sono i movimenti – Allegro, March, Waltz -, come tre sono gli esecutori, i quali devono suonare diversi tipi di percussioni. La varietà timbrica degli strumenti coinvolti è l’ingrediente fondamentale di ogni breve movimento, che sintetizza le forme tradizionali nella loro componente ritmica essenziale.

A New York, le idee di Cage furono poi condivise da compositori a partire da Morton Feldman, pioniere delle nuove grafie sonore, con notazione non convenzionali che rappresentano idee musicali in modo visivo, grafico, artistico. Tra queste partiture, The King of Denmark, composto nel 1964, è uno studio sul colore strumentale. Gli esecutori suonano solo con le dita, le mani e le braccia, producendo suoni quasi inaudibili. Il brano è ispirato a un aneddoto su re Christian X di Danimarca che sfidò l’antisemitismo nazista camminando con la stella gialla sul petto. Di Christian Wolff, che successivamente raccolse, interpretando con originalità le istanze di questa rivoluzione, il brano 70 (and more) for Alvin, scritto per il 70esimo compleanno di Alvin Lucier, esalta la libertà dell’interprete, permettendo agli esecutori di plasmare attivamente la musica. Questa tecnica creativa improvvisativa, conosciuta in seguito come “cueing”, permette agli esecutori di essere estremamente attivi e partecipi, in quanto devono scegliere quali unità di materiale suonare basandosi su ciò che hanno appena udito. In The Song of Quetzalcoatl, composto nel 1941, il serpente piumato, divinità azteca del vento, ispirò a Lou Harrison una composizione che combina una varietà di strumenti a percussione messicani e cinesi. Un motivo ripetitivo molto breve segna l’inizio del rito, intensificandosi, per condurre a uno stato di trance; raggiunto l’apice nella parte centrale, il suono del gong interrompe il rito. Perderà progressivamente intensità e rallenta il suo ritmo, per essere portato via dal vento.

L’invito di Cage a insegnare a Darmstadt nel 1958 fu un evento centrale nel percorso all’introduzione nella musica occidentale di processi compositori aleatori e di una funzione co-autorale degli interpreti, come accadeva nel jazz. Sylvano Bussotti, figura chiave in questo contesto, divenne un’icona della musica e dell’arte contemporanea, esplorando la “musique déssinée” in opere come Coeur pour batteur n.2 (1959) – “allo stesso tempo opere grafiche e composizioni musicali” – e Passo d’uomo, con il sottotitolo Danze Maschili, per Ottavino, Timpani e 2 Gruppi di Percussioni, debuttava all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma nel 1978. Le sue partiture sono opere d’arte che alternano notazione tradizionale e pittografia, rendendo l’esecuzione aleatoria e diversa ogni volta. Miroir 1 Crepuscolo a Foce Verde di Daniele Lombardi, eseguito per la prima volta nel 2012, è ispirato ai suoni della natura e del traffico. La partitura di Lombardi, riflettendo l’influenza di Cage sul silenzio, usa colori per rappresentare strumenti diversi, creando una “composizione silenziosa” dove i suoni emergono dalla natura circostante, a partire dall’incessante scorrere dell’acqua che va verso il mare che le fa da sfondo. L’antroposofia ha influenzato profondamente l’estetica e la teoria musicale di Roberto Lupi. Esempio significativo della sua filosofia è Parafrasi sul Secondo Inno Delfico ad Apollo, un brano così rappresentativo della sua visione che fu suonato al suo funerale a Basilea. Questo brano per flauto e percussioni presenta un ritmo irregolare, come una danza rituale, che induce alla meditazione, evocando paesaggi agresti classici.

Biglietteria e informazioni – Biglietti disponibili con vendita online tutti i giorni e presso la biglietteria di palazzo Chigi Saracini dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle ore 18; il giorno del concerto la vendita proseguirà presso le rispettive sedi di concerto, a partire da due ore prima dello spettacolo.

Per informazioni, prenotazioni e acquisto biglietti consultare il sito www.chigiana.org o contattare la biglietteria chiamando il n. 0577220922 (ore 11-18 esclusa la domenica) o inviando una email a biglietteria@chigiana.org.

I concerti possono subire variazioni di luogo e orario. Si prega di verificare sempre sul sito www.chigiana.org