La passione per la musica di Lee Konitz, Miles Davis e John Coltrane. La scoperta del jazz con gli esordi tra Venezia, Padova, Bologna e Milano fino alle più recenti esperienze in quartetto. Sassofonista, compositore e docente “storico” di sax tenore e tecniche di improvvisazione al Siena Jazz, Claudio Fasoli è il protagonista di un libro che racconta la sua esperienza di musicista internazionale, apprezzato in tutto il mondo. Sogni, aspirazioni e interessi che finiscono in un testo corale che contiene anche le voci e le storie dei tanti musicisti che con Fasoli hanno collaborato o che sono stati suoi allievi.
“Claudio Fasoli. Note interiori. Un musicista si racconta” scritto da Francesco Martinelli edito dalla Fondazione Siena Jazz, terza pubblicazione della collana editoriale Quaderni di Siena Jazz realizzata in collaborazione con EDIT, sarà presentato – sabato 4 agosto alle 18.50 – presso la Biblioteca del Centro Nazionale Studi sul Jazz “Arrigo Polillo” della Fondazione Siena Jazz, in un incontro aperto al pubblico.
Il libro è una preziosa raccolta di articoli pubblicati da Fasoli su varie testate specializzate e dedicati al linguaggio del jazz e contiene tributi a grandi sassofonisti come Rollins, Konitz, Shorter e Liebman. Si tratta del primo lavoro organico dedicato al grande sassofonista italiano, arricchito da un ampio corredo iconografico, una discografia completa e una ricca bibliografia.
E sarà proprio Claudio Fasoli a raccontare in prima persona la sua lunga esperienza di musicista, l’attività concertistica, didattica e discografica dagli esordi ad oggi, agli studenti della 42esima edizione dei Seminari Estivi del Siena Jazz, durante la lezione di Storia del Jazz e con la complicità dell’autore Francesco Martinelli, giornalista e docente di Storia del Jazz del Siena Jazz, responsabile del Centro Nazionale Studi sul Jazz “Arrigo Polillo” e autore di straordinarie monografie discografiche su Anthony Braxton, Mario Schiano, Joelle Léandre ed Evan Parker.
Claudio Fasoli, veneziano del Lido ma milanese d’adozione, ha sviluppato la propria concezione musicale nei più diversi contesti, dal solo alla grande orchestra, collaborando con alcuni tra i massimi jazzisti europei e d’Oltreoceano come Henri Texier, Mick Goodrick, Lee Konitz, Jean-François Jenny Clark, Bobo Stenson, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Bill Elgart, Jay Clayton, Manfred Schoof, Michel Pilz, Palle Danielsson, Tony Oxley e Dave Holland. Tra gli italiani sono da segnalare la sua collaborazione con Giorgio Gaslini, la sua determinante partecipazione alla Lydian Sound Orchestra e alla European Music Orchestra, i suoi gruppi stabili – specialmente trii e quartetti – con tra gli altri Franco D’Andrea, Luigi Bonafede, Ferdinando Faraò, Antonio Faraò, Rudy Migliardi, Pietro Leveratto, Paolino Dalla Porta, Paolo Birro, Mauro Beggio, Mario Zara, Yuri Goloubev, Marco Zanoli. E’ stato sassofonista del Perigeo dalla fondazione del gruppo alla fine di quella esperienza cinque anni dopo. Fin dalla fondazione tiene corsi di sax tenore e soprano e di Tecniche dell’Improvvisazione presso la Fondazione Siena Jazz. Negli anni 2000 è stato direttore artistico del Festival Jazz di Padova.
Francesco Martinelli si occupa come organizzatore e giornalista di jazz, musiche tradizionali e musica creativa improvvisata fino dagli anni Settanta. Collaboratore regolare di Musica Jazz, è responsabile del Centro Studi Arrigo Polillo presso la Fondazione Siena Jazz, dove tiene anche corsi di storia del jazz e segue l’attività editoriale curando la collana pubblicata in collaborazione con EDT. Ha pubblicato monografie discografiche su Anthony Braxton, Mario Schiano, Joelle Léandre ed Evan Parker, oltre a molte traduzioni di libri dedicati al jazz. Docente di storia del jazz all’Istituto Mascagni di Livorno oltre che in varie università in Turchia, scrive di World Music per la rivista inglese Songlines.