C’è Antonio, di Skopje, Macedonia, che il suo primo schizzo senese l’ha dedicato al Museo della Contrada della Chiocciola e al suo stemma. C’è Viola, siciliana di Messina, che a Siena è arrivata grazie ad una borsa di studio offerta dal Siena Art Institute attraverso la rete del Premio Celeste, tra i più prestigiosi premi d’arte in Italia. E poi ci sono Angelina, anche lei di Skopje, Marina, di Belgrado, Miriam e Nadia, del Massachusetts, Sarah, californiana, Chris, che vive in Connecticut. La loro formazione spazia dal graphic design al video, dalla scultura alla stampa, dal disegno alla pittura, in molti hanno già all’attivo partecipazioni a festival e mostre personali, ciascuno porta con sé un personalissimo bagaglio di esperienze e interessi ma l’obiettivo, per i prossimi quattro mesi, è lo stesso per tutti: vivere il più intensamente possibile il loro soggiorno di studio senese e tornare a casa carichi di stimoli e suggestioni su come portare avanti la loro ricerca, su cosa vuol dire essere un artista, su qual è il rapporto tra arte e società.
Sono i primi otto studenti dei corsi di alta formazione accademica, universitaria e post-universitaria, del Siena Art Institute, polo artistico fondato da Paul Getty III che, dopo un anno di iniziative dedicate prevalentemente alla comunità locale, ha appena inaugurato il primo semestre di attività didattica riservata a studenti d’arte di tutto il mondo. Un traguardo che testimonia la sua vocazione a diventare centro di formazione d’eccellenza, con una formula innovativa che ricalca il modello statunitense e importanti partnership già attivate per sostenere la formazione dei giovani talenti internazionali.
“Siamo felicissimi – commenta Miriam Grottanelli de Santi, direttore del Siena Art Institute – di accogliere nelle nostre aule questo primo gruppo di allievi che rappresenta alcuni tra i più prestigiosi atenei americani ed europei: dagli statunitensi Lyme Academy of Fine Arts (Connecticut), San Francisco State University (California), Clark University e Hampshire College (Massachusetts), fino alle Università Megatrend di Belgrado, in Serbia, e dei Santi Cirillo e Metodio di Skopje, in Macedonia. In questi mesi abbiamo lavorato intensamente, in aree per noi particolarmente strategiche, per intessere relazioni con università ed enti di formazione e siglare accordi che ci hanno permesso di avere nostri ospiti artisti giovani ma già estremamente talentuosi, anche attraverso l’offerta di borse di studio a studenti particolarmente meritevoli: è il caso, per esempio, del programma East Exit, con cui il Siena Art Institute si è impegnato a sostenere, offrendo borse di studio a copertura totale, da uno a cinque allievi dell’Est Europeo per semestre. Questa primavera ospitiamo i primi due, Antonio e Angelina. Lo stesso impegno ci vede al fianco della San Francisco State University, oggi rappresentata da Sarah. Analoghi contatti sono in corso con alcuni tra i più autorevoli atenei indiani, di cui la prossima estate contiamo di ospitare, sempre con la formula delle borse di studio, un gruppo di studenti dell’Università CEPT (Center for Environmental Planning and Technology) di Ahmedabad”.
Otto i corsi attivati per questo semestre, due dei quali offerti in collaborazione con la Siena School for Liberal Arts, scuola partner del Siena Art Institute: fotografia con Jacqueline Tune, digital multimedia e installazione con Dejan Atanackovic, scultura e disegno, con Lisa Nonken, pittura con Sue Kennington, storia dell’arte con Silvia Giorgi, scrittura creativa con Jeff Shapiro e Art & Society, l’unico corso che a tutti gli allievi è richiesto di inserire nel loro piano di studi, con Lisa Nonken & Dejan Atanackovic.
“Questo – spiega Miriam Grottanelli – perchè vogliamo non solo aiutare i nostri studenti a sviluppare abilità tecniche e pratiche, ma anche spronarli ad interrogarsi sul ruolo dell’artista nella società moderna e su come l’arte possa e debba avere un impatto sul mondo in cui viviamo e agire da strumento di crescita e cambiamento. Per questa stessa ragione, l’organizzazione della didattica è studiata per dare ai nostri allievi l’opportunità di vivere il mondo dell’arte dall’interno e già da professionisti. Ogni allievo ha a disposizione uno studio in cui lavorare ad un proprio portfolio e condivide gli spazi della scuola con visiting artists già affermati a cui è richiesto di intervenire con dei momenti di critica sul lavoro di ciascuno studente – per il mese di febbraio sarà nostra ospite Ellen Altfest, pittrice americana che è appena stata protagonista con una personale al White Cube di Londra, uno dei templi dell’arte mondiale – E’ una formula molto originale per l’Italia, che abbiamo scelto perchè vogliamo aiutare i nostri studenti a sviluppare una propria personalità artistica matura e consapevole e ad avere una percezione chiara e ben ancorata alla realtà di quello che, al giorno d’oggi, significa essere un artista”.
L’apertura dei corsi di alta formazione universitaria completa, con l’ultimo tassello, il profilo del Siena Art Institute: da un lato centro di formazione d’eccellenza nel campo dell’arte, dall’altro polo artistico che offre possibilità di incontro con le voci più interessanti del panorama internazionale, lavora per favorire la massima circolazione, lo scambio e la condivisione di esperienze, fornisce opportunità pratiche e percorsi educativi che puntano a fare dell’arte un’esperienza sempre più quotidiana e accessibile.
Rispondono a questo obiettivo i programmi d’arte riservati alla comunità locale, che ripartono a febbraio, in concomitanza con l’avvio della didattica: da domani, martedì 7 febbraio, alle 18 torna “StARTers – Assaggi d’arte”, terza stagione del calendario di chiacchierate con artisti e professionisti internazionali del mondo dell’arte che per questa primavera propone 13 nuovi appuntamenti: dopo l’apertura con Ellen Altfest, fino a maggio altri visiting artists – la drammaturga newyorkese Kia Corthron, l’artista nicaraguense Rolando Castellòn, la pittrice americana Yvonne Jacquette – si alterneranno a personalità del mondo dell’arte, sia italiane che d’oltreoceano: Jenny Snider, artista newyorkese attualmente ospite dell’Accademia di Roma in qualità di vincitrice del Rome Prize in Visual Art 2011, Luigi Di Corato, Direttore della Fondazione Musei Senesi, Guido Burchi, consulente musicologico all’Accademia Musicale Chigiana, e poi Piergiacomo Petrioli, Giuditta Barduzzi, Valeria Indice, Fabio Mazzieri, Franca Marini, Simone Signorini, che racconteranno i loro percorsi artistici spaziando dalla pittura alla musica, dalla critica dell’arte all’antropologia.
Il 20 febbraio tornano anche i laboratori d’arte per grandi e piccini: 13 corsi di 10 settimane che spazieranno dalla fotografia alla ceramica, dal disegno alla rilegatura di libri, dalla pittura alla creazione di gioielli in argento, dal lavoro a maglia alla scrittura creativa fino alle proposte dedicate a bambini e ragazzi fino ai 13 anni, come di consueto accessibili anche i sordi grazie alla collaborazione con la onlus Mason Perkins Deafness Fund. Con una novità: il laboratorio per piccolissimi dai 3 ai 5 anni, che potranno muovere i primi passi nel mondo dell’arte con dei compagni di viaggio davvero speciali, i loro genitori.
“Un corso – spiega Miriam Grottanelli – in linea con la nostra volontà di educare all’arte in modo spontaneo e naturale, facendo della pratica artistica un’esperienza quotidiana già a partire dai primissimi anni di età. Siamo convinti che solo in questo modo sia possibile trasformare i nostri ragazzi in adulti consapevoli delle emozioni e del senso di responsabilità sociale e civile che l’arte può contribuire a far crescere in noi. Per questo, il nostro lavoro sta coinvolgendo, e speriamo possa coinvolgere sempre più spesso, molte scuole del territorio, come la Scuola Media San Bernardino, con cui collaboreremo in occasione della loro Settimana Pedagogica, a fine febbraio. All’iniziativa parteciperanno anche i nostri studenti internazionali d’arte: una bella opportunità per mettere in comunicazione esperienze, lingue e culture diverse, dando sempre più concretezza a quella filosofia del “creare relazioni attraverso l’arte” che è l’anima del nostro lavoro”.