Alla Chigiana i paesaggi sonori del flautista Patrick Gallois

Il flautista Patrick Gallois, il soprano Valentina Piovano, il pianista Luigi Pecchia, assieme al Coro della Cattedrale “Guido Chigi Saracini” diretto da Lorenzo Donati tratteggiano un “paesaggio” musicale d’ispirazione popolare e rinascimentale

Nel tardo Ottocento e nel Novecento la musica popolare – i canti delle più antiche tradizioni religiose, i “work song”, le nenie famigliari – assume tratti di fascino e d’interesse, se non sconosciuti, fino ad allora, mai pienamente dichiarati dal mondo musicale accademico: il suo utilizzo diventa sempre meno raro e recondito da parte dei compositori dell’area “colta”, che attingono a questo mondo, così come al patrimonio melodico della tradizione rinascimentale per scardinare dall’interno l’equilibrio armonico delle loro composizioni e, come nani sulle spalle dei giganti, proiettarle nel suono del futuro.

È questo il paesaggio (“paysage”) e allo stesso tempo il momento di passaggio (“passage”) che il flautista francese Patrick Gallois, tra le presenze “leggendarie” della Chigiana (suo ospite regolare e docente), assieme al soprano Valentina Piovano, al pianista Luigi Pecchia e al Coro della Cattedrale Guido Chigi Saracini diretto da Lorenzo Donati desidera immortalare nel concerto per il Chigiana International Festival, domani giovedì 11 luglio, ore 21.15, alla Chiesa di Sant’Agostino. In programma opere di Ravel, Bartók, Debussy, Jolivet e del giovane Iannis Xenakis che, nel 1952, si ispira alla sua terra d’origine, la Grecia, per delineare gli arabeschi melodici che caratterizzano la composizione per flauto, soprano, pianoforte e coro Zyia, che finì con il conquistare l’ammirazione sincera di Messiaen, divenuto in quello stesso periodo suo maestro di composizione al Conservatorio di Parigi.

Nel 1909 i prestigiosi Concerts Colonne di Parigi ospitarono la prima esecuzione delle Trois Chansons di Claude Debussy, sotto la direzione dell’autore. Le reazioni di critica e pubblico, come consueto all’epoca, furono contrastate: da una parte interesse e curiosità, dall’altra una certa incomprensione della modernità insita nel ritorno allo stile polifonico arcaico del XVI secolo. Alcuni critici accusarono il compositore di avere scritto un pastiche all’antica in cui l’artista aveva preso la mano sul geniale inventore di nuove armonie.

Le Deux mélodies hébraïques di Maurice Ravel, del 1914, hanno avuto la triste sorte di servire, intorno al 1933-34, come principale capo d’accusa nel processo indiziario sulla non sicura ‘arianità’ del musicista. A chi gli annunciava che le sue opere stavano per avere, in Germania, la stessa sorte di Mendelssohn, Ravel rispose: «Dite dunque a questo grosso signore [il ministro tedesco] che sarei felicissimo e lusingato di condividere la sorte di questo grande confratello».

Questa Suite di Paul Arma è un arrangiamento per flauto e pianoforte preparato dal pianista e compositore ungherese su nove brani dei 15 Canti paesani ungheresi per pianoforte del grande connazionale, e suo maestro Bartók, scritto tra il 1914 e il 1918 e talvolta raggruppati insieme l’uno con l’altro.

Tra i maggiori animatori del gruppo La jeune France assieme a Messiaen, André Jolivet scrisse nel 1944 Chant de Linos, originariamente come morceau de concours per il Conservatorio parigino. Come annota lo stesso compositore nella partitura. «il Chant de Linos era, nell’antichità greca, una varietà di trenos: un lamento funebre, un pianto interrotto da grida e danze».

Anche Le merle noir di Olivier Messiaen è un morceau de concours: fu scritto nel 1952. Il brano è uno dei primi lavori in cui Messiaen identifica in modo preciso il canto di un uccello: segno di quella celebre passione ornitologica che indurrà il compositore a studiare e inventariare sistematicamente il canto degli uccelli per includerli nella propria musica.

L’interesse verso le composizioni ‘giovanili’ di Iannis Xenakis è andato aumentando nel corso degli anni. Questo processo è iniziato con Zyia, del 1952, che a suo tempo aveva già fatto meritare a Xenakis l’apprezzamento di Messiaen («talentuoso e naif»). La musica raccoglie un insieme di elementi: melodie modali greche, fioriture virtuosistiche, armonizzazioni al modo degli organa medioevali, clusters, serie ritmiche aritmetiche.

Il Chigiana International Festival & Summer Academy 2019 si dispiega in un cartellone di 60 eventi – concerti sinfonici, corali, recital e incontri – dal 6 luglio al 31 agosto, nelle più suggestive location della città di Siena e delle Terre Senesi, in cui a fianco ai più affascinanti artisti e interpreti della scena musicale contemporanea mondiale – Lilya Zilberstein, Fabio Luisi,Salvatore Sciarrino,Mari Kimura, Manu Delago, Kassel Jaeger, Antonio Caggiano e il Chigiana Percussion Ensemble, Anton e Daniel Gerzenberg, Monica Bacelli, il Quartetto Noûs, il Quartetto Prometeo, Stefano Battaglia, Ernst Reijseger, Ivo Nilsson, Kathleen Tagg, Patrick Gallois, David Krakauer, Alessandro Carbonare, David Geringas, Antonio Meneses, Salvatore Accardo, Elliot Fisk, Christian Schmitt, Pino Ettorre, Bruno Giuranna – affiorano i volti della scena concertistica emergente, provenienti da oltre 50 nazioni, che collaborano alla realizzazione di una manifestazione unica in cui alta formazione, produzione e grande spettacolo diventano una cosa sola.

Il Chigiana International Festival & Summer Academy 2019 è realizzato con il sostegno determinante della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, Banca Monte dei Paschi di Siena, Lega del Chianti, Comune di Siena, Opera della Metropolitana e Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino, Complesso Museale Santa Maria della Scala, Siena Parcheggi, Finanziaria Senese di Sviluppo, Ferrovie dello Stato, Rotary Club Siena Est e  Rotary Club Siena. Inoltre, per alcuni specifici progetti, si ringraziano l’Università degli Studi e l’Università per Stranieri di Siena, l’Associazione Siena Jazz, l’Istituto Superiore di Studi Musicali Rinaldo Franci, i Conservatori della Toscana, Inner Room Siena, i Comuni di Castellina in Chianti, Sovicille, Murlo e Colle Val d’Elsa, il Parco delle Sculture del Chianti, l’Associazione Culturale E20 Virtus di Poggibonsi, il Festival Quartetto d’Archi di Loro Ciuffenna, la Compagnia Corps Rompu, l’Associazione Amolamiaterra, l’Associazione Le Dimore del Quartetto, le residenze Campansi e Villa I Lecci. Si ringraziano in modo particolare Confindustria Toscana Sud, l’Associazione Nazionale Anziani Pensionati di Confartigianato e gli altri membri dell’Albo d’onore, oltre che tutti gli Amici della Chigiana, per il caloroso e generoso sostegno riservato all’Accademia.

Media partner del Chigiana International Festival 2019 sono Trenitalia, Classica HD, Amadeus, La Nazione QN, RadioSienaTV e SienaNews. Si rinnova anche quest’anno la collaborazione con Radio 3 Rai e Radio Classica Rai che trasmetteranno alcuni dei più importanti concerti del Festival.


BIOGRAFIE

Patrick Gallois suona regolarmente in tutto il mondo con celebri direttori, collabora con le più prestigiose orchestre, partecipa ai più importanti festival e si dedica con passione alla musica da camera. Il suo repertorio comprende opere dal periodo barocco alla musica contemporanea. Molti nuovi lavori di compositori di oggi gli sono stati dedicati. Ha un contratto in esclusiva con la Deutsche Grammophon. È presente anche nel catalogo dell’etichetta Naxos. Dal 1999 tiene la cattedra di flauto all’Accademia Chigiana.

Valentina Piovano ha sostenuto ruoli in opere teatrali e sacre dal Settecento al Novecento. Si esibisce regolarmente in recital internazionali, cantando in ben sette lingue diverse.

Pianista, compositore e direttore d’orchestra, Luigi Pecchia svolge la sua attività artistica in molte e importanti istituzioni artistiche. È pianista collaboratore presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena (precedentemente con Severino Gazzelloni e Aurèle Nicolet, attualmente con Patrick Gallois).

Il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini” è nato nel 2016 grazie alla sinergia tra l’Accademia Musicale Chigiana e l’Opera della Metropolitana. Il progetto intende arricchire il patrimonio culturale della collettività con la creazione di un complesso artistico stabile, da posizionare ai vertici della estesa prassi esecutiva ed interpretativa del repertorio liturgico. Il coro ha già avuto modo di effettuare molti concerti e realizzare programmi musicali di grande prestigio.
Compositore, direttore e violinista, Lorenzo Donati si è perfezionato presso la Scuola di Musica di Fiesole, l’Accademia Chigiana di Siena e l’Accademia di Francia. Svolge intensa attività concertistica come direttore di svariati cori, con i quali ha vinto molti concorsi nazionali e internazionali. Dirige il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”. È direttore artistico delle attività corali della Fondazione Guido d’Arezzo.


PROGRAMMA

LEGENDS

Giovedì 11 luglio, Chiesa di S. Agostino, ore 21.15 : Passage Paysage

PATRICK GALLOIS flauto
VALENTINA PIOVANO soprano
LUIGI PECCHIA pianoforte
CORO DELLA CATTEDRALE DI SIENA “GUIDO CHIGI SARACINI”
LORENZO DONATI direttore

In collaborazione con l’Opera della Metropolitana e l’Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino


Claude Debussy
Saint-Germain-en-Laye 1862 – Parigi 1918
da Trois Chansons
1. Dieu! Qu’il la fait bon regarder!
3. Yver, vous n’estes qu’un villain

Maurice Ravel
Ciboure, Alti Pirenei 1875 – Parigi 1937
2 Mélodies hébraïques
Kaddisch. Lento
L’énigme éternelle. Tranquillo

Béla Bartók / Paul Arma
Nagyszentmiklós, Ungheria (oggi Romania) 1881 – New York 1945 / Budapest 1905 – Parigi 1987
Suite paysanne hongroise
Chants populaires tristes – Scherzo – Vieilles danses

André Jolivet
Parigi 1905 – 1974
Chant de Linos

Olivier Messiaen
Avignone 1908 – Clichy 1992
Le merle noir

Iannis Xenakis
Brăila, Romania 1922 – Parigi 2001
Zyia
(versione originale per flauto, coro maschile, soprano e pianoforte)