“Perché il sud è rimasto indietro” è il titolo del libro di Emanuele Felice, che verrà presentato all’Università di Siena, presso l’aula Romani del Plesso San Francesco, il prossimo 12 maggio, alle ore 14.30, nell’ambito delle attività promosse dal dipartimento di Economia politica e statistica, diretto dal professor Michelangelo Vasta.
Come si legge nella quarta di copertina del volume pubblicato lo scorso gennaio da Il Mulino, riscuotendo molto interesse e destando un vivace dibattito a livello nazionale, “L’Italia è divisa in due: Pil pro capite, condizioni di vita, diritti sociali, libertà civili dicono che il Mezzogiorno rimane arretrato rispetto all’Italia e all’Europa. Perché? Alcune spiegazioni parlano addirittura di una diversità genetica dei meridionali, o risalgono alla monarchia normanna; altre puntano il dito contro il Nord colpevole di aver sfruttato un Sud che prima dell’Unità sarebbe stato florido e avanzato; o chiamano in causa una sfavorevole collocazione geografica. Secondo Felice, sono state le classi dirigenti meridionali a ritardare lo sviluppo, dirottando le risorse verso la rendita più che verso gli usi produttivi. Al Sud occorre dunque modificare la società, spezzando le catene socio-istituzionali che la condannano all’arretratezza”.
Emanuele Felice, che interverrà a Siena alla presentazione del suo lavoro, è docente di Storia economica all’Università Autonoma di Barcellona. E’ stato tra l’altro assegnista di ricerca presso l’Università di Siena dal 2009 al 2011.
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