“Un panorama che non potrebbe essere più spazioso e istruttivo” lo definisce Peter Anselm Riedl, insigne storico dell’arte, già insegnante all’Università di Heidelberg. Appena data alle stampe, questa grande opera e già considerata dagli specialisti una pietra miliare per completezza e profondità di analisi. Venerdì 3 febbraio, ore 17.30, nella Sala dei Concerti di Palazzo Chigi Saracini, la Provincia di Siena e la Fondazione Monte dei Paschi di Siena presentano Pittori Senesi del Seicento (Nuova Immagine Siena) di Marco Ciampolini, studioso tra i massimi esperti della produzione artistica senese del diciassettesimo secolo.
“ Un lavoro che mi ha impegnato per dodici anni – spiega il professor Marco Ciampolini, nato a Siena, docente all’Accademia di Belle Arti di Carrara – e che credo consacri definitivamente il Seicento senese come scuola autonoma, con specifici caratteri di originalità e con un nutrito stuolo di personalità. Non a caso nel 1752 la prima guida a stampa della città, del nobile senese Giovanni Antonio Pecci, più che le opere medievali cita quelle cinquecentesche, tardo-manieristiche e barocche. Di ogni artista ho voluto restituire non solo l’attività ma anche il lato umano, per inserirlo nel contesto storico e culturale del suo tempo”.
In effetti il Seicento senese fu un periodo ricco di testimonianze artistiche, ma poco indagato dalla critica rispetto alla grande stagione tre-quattrocentesca. Su questo giudizio ha pesato a lungo la visione di un’epoca di decadenza, anche in relazione alla perdita di indipendenza politica di Siena. In realtà, la pittura senese del XVII secolo ha carattere di vera e propria scuola, con una definita individualità e, insieme con la fiorentina e la romana, la sola degna di tale nome nell’Italia centrale. Siena non rimase chiusa in un circolo ristretto né la sua espressione artistica fu provinciale. Molte furono le personalità di rilievo in questo vasto panorama: da artisti di livello assoluto come Francesco Vanni e Ventura Salimbeni ai caravaggeschi Francesco Rustici, Rutilio Manetti, Astolfo Petrazzi; da maestri del Barocco come Bernardino Mei, Raffaello Vanni e Niccolò Tornioli ai meno noti Deifebo Burbarini, Alessandro Casolani, Sebastiano Folli.
L’opera di Marco Ciampolini, promossa dall’Amministrazione Provinciale di Siena e finanziata dalla Fondazione Monte dei Paschi, con la collaborazione dell’Associazione culturale “Saturnus”, consiste in tre volumi di grande formato e racchiusi in un cofanetto, 1248 pagine complessive, con 566 tavole a colori fuori testo. Una produzione, è giusto sottolineare, tutta realizzata da professionalità senesi a partire dalla casa editrice Nuova Immagine, dal progetto grafico alle foto alla stampa. I tre volumi registrano più di diecimila dipinti, oltre mille disegni e seicento incisioni. Si tratta di una raccolta di 57 monografie, tante quanti sono gli artisti. Le singole ‘vite’ sono strutturate in biografia, cronologia, catalogo delle opere e degli eventuali disegni preparatori, elenco delle incisioni, registro delle opere perdute o non rintracciate. Oltre alle consuete notizie tecniche, documentarie e bibliografiche vi sono ulteriori voci per segnalare le eventuali copie e le riproduzioni a stampa. Non mancano inoltre ricostruzioni della vita personale e familiare degli artisti. L’opera è corredata da imponenti apparati (indice dei luoghi, dei nomi, dei soggetti e degli stemmi), utili strumenti di consultazione per rendere subito rintracciabili le notizie contenute.