In tempi antichi al Santa Maria della Scala veniva prodotta una bevanda fermentata e salutare. Ora “La Terza” rinasce in forma di birra artigianale
Durante il Medioevo si era scoperto inconsapevolmente, in maniera empirica, che la fabbricazione della birra o di prodotti simili ottenuti con la fermentazione del grano permetteva di nutrire ed evitare malattie legate all’infezione dell’acqua grazie alla fase della bollitura che sterilizzava il prodotto.
A Siena, proprio nell’ospedale di Santa Maria della Scala, veniva servita ai pellegrini della Via Francigena, una bevanda fermentata ottenuta a seguito di tre passaggi di acqua bollente sul grano denominata “Terza”.
Oggi “La Terza” torna ad essere un prodotto esclusivo del Santa Maria della Scala grazie alla produzione di una birra artigianale, stile blonde ale, chiara a 4,5% vol, non filtrata e non pastorizzata, ad alta fermentazione e rifermentata naturalmente in bottiglia.
Domani, a partire dalle 19, in occasione dell’appuntamento settimanale con Santa Maria Live, Roberto Rappuoli del birrificio San Quirico, borgo storico collegato alla Francigena e antica grancia dell’Ospedale, presenterà questo nuovo prodotto attraverso una degustazione gratuita nella caffetteria del Museo.
La “cruda” La Terza, sarà una bevanda esclusiva del Santa Maria della Scala ed avrà un’etichetta personalizzata creata appositamente per questa birra. Il Museo rimarrà aperto alle visita fino alle 22 e sarà possibile trattenersi presso la caffetteria per una cena a buffet.