Enigmi, gioco di squadra, una stanza da cui non si esce se le meningi di tutti non si sono spremute abbastanza e tanto, tanto divertimento. Questo è ciò che si trova una volta varcata la soglia della Key Room, la prima escape room di Siena che da oggi apre le sue porte per rinchiudervici dentro e… Buona fortuna! Ma partiamo dai veri protagonisti del gioco: Matteo Lenzi, lucchese, e Dario Cosma di Venezia, i proprietari e ideatori della Key Room e di tutto ciò che anima le stanze piene di indovinelli, enigmi e giochi che non solo fanno divertire, ma danno anche l’opportunità di scoprire qualcosa in più su noi stessi. A spiegarci meglio cos’è una escape room e come è nata l’idea di portarla a Siena, sono proprio loro, che ci hanno concesso di sperimentare il gioco in anteprima.
Cos’è esattamente una escape room?
“E’ una stanza in cui i giocatori vengono rinchiusi ed hanno un’ora di tempo per riuscire a trovare la chiave che apre la porta di uscita. Per farlo, dovranno risolvere dei rompicapo ed usare la fantasia… In questo gioco è molto importante la collaborazione del gruppo, possono partecipare dalle 2 alle 6 persone ed è fondamentale l’aiuto di tutti”.
Da dove nasce questo gioco? In Italia ha preso piede?
“Nasce in America, ha preso ispirazione dai videogiochi e in men che non si dica ha raggiunto il Giappone e si è espanso ovunque. Oltre ad essere un divertimento, è un’esperienza che viene proposta anche nelle grandi aziende per fortificare lo spirito di squadra dei vari settori, sempre perché il gioco richiede una grande collaborazione da parte di ogni singolo partecipante. In Italia è molto in voga nelle grandi città ed è un modo di passare il tempo che funziona e attira il pubblico più disparato: dai grandi ai piccoli. In Toscana c’è solo a Firenze… E adesso a Siena”.
E voi come avete deciso di aprire la Key Room?
“La storia parte da lontano. Ci siamo conosciuti online grazie ad un gioco di ruolo e per un po’ di tempo abbiamo avuto contatti solo lì. Poi, noi ed altri amici del gioco online ci siamo trovati a Bologna e da lì è nato un po’ tutto: altri conoscenti ne avevano aperto una a Padova e vista la loro esperienza, ci siamo buttati nell’impresa”.
Venite entrambi da due città diverse, perché proprio Siena?
“Siena ha un grande movimento universitario, ci sono tanti studenti e questo è di certo un fattore che incentiva l’apertura di luoghi come questo. Per giocare è necessaria una prenotazione almeno il giorno prima e già la gente ha iniziato a scrivere alla nostra pagina facebook per venire a provare il gioco, nonostante ancora non sia aperto. E poi… La fidanzata di Matteo è senese!”
Oggetti particolari, enigmi da risolvere… Ideare e organizzare tutto è stato molto impegnativo?
“La parte più complessa è ideare gli enigmi, anche se riceviamo una grossa mano da un’altra amica conosciuta online. Non possiamo svelare troppi particolari, ma c’è una grande ricerca dietro ad ogni elemento all’interno della stanza. In più, le nostre stanze sono a tema e lo sono anche i vari rimpicapo, mentre alcune room, specialmente quelle più grandi, non hanno un collegamento tra il tema della stanza e gli indovinelli da risolvere. Gli oggetti li compriamo su internet, anche quelli sono molto particolari”.
Oltre al divertimento, il gioco di squadra…
“Sì, è decisamente la cosa più importante. In più, all’interno non è permesso l’utilizzo di telefoni o calcolatrici o qualunque altro strumento che possa sostituire le capacità personali. Questo è forse il fattore principale, il vero punto di forza: oltre al divertirsi tutti insieme, si riscopre com’è risolvere qualcosa senza usare uno smartphone, ad esempio, si può contare esclusivamente su noi stessi e sulle capacità degli altri”.
Quindi, il 2 giugno apre la Key Room!
“Esatto! L’inaugurazione ci sarà dalle 17 alle 19 con un rinfresco offerto e poi faremo 2 o 3 sessioni di gioco la sera. Venerdì apriremo al pubblico dalle 13 e poi partiremo tutti i giorni con apertura dalle 10 alle 1 di notte… Giusto il tempo di liberare gli ultimi prigionieri!”
Arianna Falchi
Emilio Mariotti
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