Sandro Berti, uno dei componenti della Banda Osiris, presenta alle 21.15, al chiostro di San Francesco a Chiusi, le sue Storie di libertà. L´occasione è l´ultima serata dell´ars festival Orizzonti, che prevede, alle 23, un gran finale con il concerto in piazza duomo dei Teos. Una chiusura con la travolgente musica anni ´60 e ´70, che arriva dopo giornate intense, caratterizzate dal tutto esaurito, grazie a un cartellone stimolante. Solo negli ultimi due giorni si è passati dall´esilarante esibizione di Anna Meacci, che ha presentato in anteprima nazionale il suo spettacolo Caldane, al concerto dell´Orchestra toscana diretta da Alexander Lonquich (nel cartellone dei Maestri chigiani in Terra di Siena). Berti rappresenta una degna conclusione del festival diretto da Manfredi Rutelli, con una raccolta di storie che hanno per tema la libertà, intesa come spirito libero, critico e la capacità di ribellione ai soprusi o all´ottusità di un mondo sempre più alienante, grazie all´immaginazione, alla fantasia e all´ironia. Si passa dagli autori per l´infanzia più prestigiosi come Piumini o Rodari, alle dissacranti ironie di Andrea Pazienza, alla poesia di de Andrè, e dalle antiche saghe etniche alle canzoni della nostra tradizione popolare, in un insieme cosmopolita che ricostruisce lo sguardo magico e poetico sul mondo del perenne fanciullo che è l´uomo integro, rispettato in ogni suo diritto. Il mezzo che le lega è la musica presentata in modo insolito, semplice e simpaticamente coinvolgente com´è nella tradizione artistica dell´autore: ad ogni storia corrisponde un diverso strumento, che viene spiegato nella sua genesi e nel suo utilizzo in un crescendo che coinvolge sempre di più il pubblico. La tecnica impiegata quella del cantastorie,arricchita da illustrazioni animate con cui il narratore interagisce con effetti comici e poetici. Sandro Berti è uno dei componenti della Banda Osiris, gruppo che è considerato una delle massime espressioni del teatro comico musicale, protagonista di trasmissioni radiofoniche e televisive. Con questa sua personale ricerca ritrova la tradizione di strada che sta all´origine della storia del gruppo, arricchita da una narrazione poetica e fantastica intessuta di delicati temi sociali e consolidata da un´esperienza ormai quasi trentennale.
Quanto ai Teos, ci ricordano che il suono californiano degli anni sessanta-settanta sembra più fresco che mai. La varietà nella scaletta del gruppo Teos deriva dalla diversità di stili degli artisti di riferimento a quell’epoca come Bob Dylan, Creedence, Clearwater, Revival e Eagles, con l´aggiunta di brani di Elton John. Il fatto che la musica di questo gruppo piaccia anche ai giovani è l’evidenza della sua continua rilevanza poetica. Il frontman Taeho (Teo) Paik, da cui deriva il nome del gruppo Teos è nato a Seul in Corea. Nello stile dei Teos sono evidenti l’influenza della musica folk e una certa sensibilità sonora data dalla presenza di due chitarre acustiche di Taeho e di Danilo Metelli insieme alla tastiera-pianoforte di Luca Baldaccini, il basso di Claudio Andreani e la batteria di Alessandro Giampaoli. Da citare infine, alle 18, la parata dei piccoli allievi della scuola di circo, una delle iniziative per i bambini collaterale all´ars festival, come ad esempio le visite guidate ai musei e ai luoghi etruschi del territorio.