Sarteano – Il ricordo dei partigiani

Sono trascorsi 69 anni dalla liberazione di Radicofani, che portò con sé tragici eventi come la barbara uccisione  dei due partigiani Vittorio Tassi (medaglia d’oro) e Renato Magi (medaglia di bronzo) avvenuta il 17 giugno 1944. Ci furono caduti anche tra i militari della Legione Straniera. Ieri (17 giugno 1944) sono stati tributati al monumento dedicato alla forza militare francese. Le autorità militari e civili, con il gonfalone della Regione Toscana, e la delegazione della Legione Straniera sono stati ricevuti dal sindaco Massimo Magrini al cimitero, dove è avvenuta la deposizione di corone, con gli onori alle tombe dei partigiani caduti. Alle 11 la messa nella chiesa di san Pietro apostolo. A fine mattinata c’è stata la visita al cippo dove furono ritrovati i corpi dei caduti, a poca distanza da Radicofani, in direzione nord. I due eroi furono barbaramente uccisi dai tedeschi in ritirata.

Nato a Radicofani nel 1903, Vittorio Tassi prestava servizio nella stazione dei carabinieri di Chiavaretto, in provincia di Arezzo. Per non aderire alla repubblica di Salò, dopo l’armistizio si diede alla macchia. Raggiunto il suo paese natale, organizzò un gruppo di partigiani e ne assunse il comando, compiendo numerose azioni contro i tedeschi. Durante un massiccio rastrellamento, Tassi ordinò ai suoi partigiani di sganciarsi e rimase a Pian del Re, in Val d’Orcia, con altri cinque compagni di lotta, per ritardare l’avanzata del nemico. Catturato dai tedeschi, il carabiniere smentì che gli altri arrestati facessero parte della formazione partigiana. Fu solo parzialmente creduto e i tedeschi lo fucilarono con Renato Magi, un muratore di 19 anni, anche lui nato a Radicofani. Un messaggio di quest’ultimo ai genitori e alla fidanzata è riprodotto nel volume Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana. A Vittorio Tassi è stata intitolata, a Firenze, la caserma dei carabinieri ospitata nell’antico monastero di Santa Maria di Candeli.