Siena in finale. Venerdì 15 novembre la giuria, composta da 7 membri di nomina europea e 6 di nomina italiana, ha espresso giudizio favorevole sul progetto presentato per la candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019. Siena è infatti rientrata nella short list delle città che accedono alla seconda fase, insieme a Cagliari, Lecce, Matera, Perugia e Ravenna.
Difficile il compito della giuria selezionatrice dato l’altissimo numero di candidate: 21, un record assoluto nella storia di questo programma.
Il risultato ottenuto da Siena è quindi molto significativo, soprattutto alla luce delle difficoltà di natura economica, amministrativa e sociale che la comunità senese ha dovuto affrontare nel lungo e complesso periodo di preparazione della candidatura.
In questo primo turno di selezione, Siena ha dovuto convincere i giurati su quattro principali requisiti: l’originalità e l’efficacia del suo progetto nel rispondere alle grandi criticità fronteggiate dalla città, la sua dimensione europea, il rapporto con la comunità e la sua solidità economica.
<>, afferma il direttore di candidatura Pierluigi Sacco.
La selezione finale avverrà tra circa nove mesi: i tempi della nuova fase di lavoro sono estremamente ristretti e densi di attività. << Per questo sarà importante – continua Sacco – mettere in campo iniziative che rendano ancora più diretto e tangibile il coinvolgimento della cittadinanza senese e di tutto il territorio provinciale. Estendere ulteriormente le reti di partenariato europeo legate ai vari progetti, attirare nuove risorse economiche, con particolare attenzione al tema del finanziamento dei privati non solo a livello locale, ma anche e soprattutto nazionale e internazionale, sviluppare progetti che valorizzino al meglio il grande patrimonio di idee e di talenti che la comunità senese è capace di esprimere>>.
Uno degli aspetti centrali del progetto definitivo che Siena presenterà alla giuria sarà quello della formazione, al fine di disporre di un bacino di competenze ampio e differenziato, indispensabile per realizzare progetti su larga scala, complessi e capaci di coinvolgere più paesi europei, che siano realizzabili simultaneamente.
Se Siena riceverà il titolo di Capitale Europea della Cultura, nel cammino che la separa dal 2019, in particolare nel 2016 e nel 2017, verrà avviato un grande cantiere formativo che offrirà a tutti i cittadini senesi, soprattutto ai giovani, un percorso di crescita coinvolgente e stimolante che permetta di vivere l’anno della Capitale da protagonisti e non da spettatori passivi.
<>, afferma il Sindaco di Siena Bruno Valentini, <>.
Il progetto per la Capitale Europea della Cultura rappresenta un possibile momento di svolta della città, ma non una negazione della sua storia e della sua identità. Come è accaduto nella prima fase, verranno infatti coinvolte e valorizzate tutte le risorse della città come le due Università, le Contrade, le Accademie e le Istituzioni e le associazioni culturali del territorio.
Questo permetterà inoltre di offrire nuovi spazi e opportunità alla scena culturale indipendente, al mondo delle culture giovanili, al multiculturalismo, alle problematiche della disabilità e del disagio sociale.
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Alla conferenza stampa hanno partecipato anche alcuni componenti della delegazione che si è recata a Roma all’audizione presso il Ministero: Angelo Romagnoli si è concentrato sulla parte artistica, Miriam Grottanelli de Santi sull’importanza dell’interdisciplinarietà nel progetto senese, mentre Simone Borghesi ha illustrato la parte economica.
Come è già accaduto molte volte nella storia di Siena, in un momento di grande difficoltà la città prova a ripartire, a mettere in campo le sue energie migliori e a ricostruirsi. <>, conclude Valentini, <>.