Dagli esordi pittorici fino alle sperimentazioni con fuoco e grafite, simboli di forza e raffinatezza e della ricerca di un’armonia tra uomo e natura, al confine tra materialità e spiritualità: è la poetica di Nello Frontera, artista senese che ripercorrerà le evoluzioni del suo linguaggio artistico a “StARTers”, il ciclo di assaggi d’arte promosso dal Siena Art Institute. L’appuntamento con “Appunti di viaggio” è per martedì 29 novembre alle 18 nelle aule di via Tommaso Pendola, 37 (ingresso libero).
“Sono sempre stato catturato dal fuoco e dal suo richiamo ad una dimensione primitiva, arcaica del vivere – racconta Frontera – Quando ho scelto di lasciare la città per la campagna il fuoco è diventato un compagno di vita quotidiana, e questo mi ha spinto a farne anche il centro delle mie sperimentazioni artistiche. Nei miei lavori sono sempre stato guidato dall’urgenza di accostare oggetti, di ricercare relazioni tra le cose, e con il fuoco è stato lo stesso: l’ho accostato alla stoffa e alla biacca, l’ho combinato con il disegno, poi, mosso dalla ricerca di un’essenzialità ancora più marcata, ho cominciato a togliere, togliere, fino ad arrivare a bruciare la sola carta. Come un regista, ho lasciato dialogare tra loro questi due elementi antitetici, l’uno estremamente fragile, l’altro di una potenza devastante. Gli esiti di questo contatto sono forme sempre più nitide, precise, che il fuoco ha impresso sulla carta bruciandola: il frutto di un incontro tra opposti che si gioca tutto su un istante, in bilico tra l’attimo in cui nulla ancora si è compiuto e quello successivo, in cui tutto si dissolve”.
Dopo le sperimentazioni con il fuoco, le esperienze più recenti sono invece nel segno di un ritorno al passato e al fascino della matita, che l’ha portato ad avvicinarsi alla grafite, esplorandone esiti nuovi.
“Da qualche anno – spiega – ho cominciato a fare dei frottage, cioè dei ricalchi del mio pavimento, un pavimento in mattoni, antichissimo e usurato dal tempo: ancora una volta sono stato spinto dall’urgenza di accostare cose, la carta con il pavimento, e ancora una volta si è trattato di elementi antitetici, l’uno solido, pesante, l’altro sottile, leggero, impalpabile. Tracciando a matita sulla carta i solchi, le crepe, i buchi del pavimento, ho realizzato che quei solchi, quelle crepe non erano casuali, erano tracce di un passaggio, di una presenza, quella dei contadini che, anno dopo anno, avevano abitato la mia casa e le terre che la circondano. Ricalcare il pavimento è stato, quindi, un modo per imprimere sulla carta la loro faticosa quotidianità, per seguire il loro cammino, dalla casa ai campi e poi di nuovo a casa, per uscire idealmente dallo spazio domestico e viaggiare dalla terra che stavo disegnando a un’altra terra, quella da loro duramente coltivata, in un percorso fatto di infiniti passi che mi portava sempre più lontano, sempre più in alto, fino alla crosta terrestre. Ricalcare quei passi era come elevarsi, dalla terra alla Terra”.
Anche per l’incontro con Nello Frontera è possibile prenotare un servizio di interpretariato in LIS (Lingua Italiana dei Segni) inviando una mail a info@sienaart.org: si conferma così l’impegno del Siena Art Institute per una piena accessibilità dei propri eventi alla comunità sorda.
Il ciclo di chiacchierate informali di “StARters” si chiuderàmartedì 6 dicembre con Simone Signorini e il suo viaggio musicale nel mondo mozartiano: “Soave sia il vento” dal “Così fan tutte” di Mozart: rigore e leggerezza”, che svelerà al pubblico la complessa organizzazione logica e la solida trama che si nascondono dietro l’impalpabile leggerezza dell’aria di Mozart.
Il calendario completo di “StARTers” è consultabile sul sito del Siena Art Institute all’indirizzo www.sienaart.org/starters.html