In primavera l’Associazione organizzerà il secondo appuntamento dell’iniziativa “Trekking in valle” e dopo aver visitato la Valdimontone, andremo alla riscoperta della valle di Follonica. Sarà l’occasione per vedere la fonte omonima, assolutamente imperdibile perché come la possiamo ammirare oggi non è stato possibile per secoli, insieme alle vecchie e nuove mura e a tanto altro ancora. Purtroppo non potremo vedere un manufatto importante che venne scoperto una diecina di anni fa, durante le opere di ristrutturazione del complesso immobiliare ex Bardini. Lo sbancamento necessario per avviare quel cantiere, infatti, portò alla luce un tratto delle mura duecentesche che delimitavano a monte la vallata, lungo il quale era identificabile un’apertura di limitate dimensioni, verosimilmente una delle porte del circuito medievale. Data la sua ubicazione, proprio in corrispondenza del fosso di Provenzano, successivamente trasformato in una strada significativamente denominata via del Fosso, è assai probabile si trattasse dei resti della “Porta Salvani”, attestata da vari documenti del XIII secolo e che si pensava irrimediabilmente perduta. Invece non lo era del tutto, qualche traccia dell’antico accesso alla città, seppur minima, era rimasta. Dopo pochi mesi, però, gran parte di quel brano di muro, compresa ovviamente l’apertura, fu asportato nel corso dei lavori. La porta dei Salvani, e parte della cinta medievale, hanno fatto, così, la fine di tante altre scoperte rinvenute nel corso di interventi edilizi. Parafrasando la celebre frase “the show must go on”, potremo dire che anche i cantieri devono andare avanti, ci si ferma per un po’, quando va bene, vengono scattate delle foto a futura memoria, e poi… si prosegue, più o meno indisturbati. Così ad attestare la scoperta resta solo la documentazione fotografica pubblicata nel sito www.paesaggimedievali.it, da cui abbiamo scaricato lo scatto qui riportato, che rappresenta la porta suddetta.
Roberto Cresti