“Dopo aver fondato La scopa, giornale interno alla struttura del manicomio in cui era impiegato, e di cui fu redattore e direttore, nel 1933 curò anche la parte propagandistica della prima mostra nazionale dei vini”. Era anche cronista de La Nazione, Il Telegrafo, altre testate. Iniziò, così, l’apprezzata quanto ricca di successi esperienza professionale di Silvio Gigli, nato a Siena in via dei Maestri, il 10 agosto 1910, tartuchino; giornalista, conduttore radiofonico, regista, scrittore e paroliere italiano. Questa interessante storia è raccontata nel volume “Silvio Gigli da Siena: il mito della radio dal multiforme ingegno”, di Luca Luchini, realizzato da Fondazione ChiantiBanca Monteriggioni. Sarà presentato lunedì 10 dicembre, ore 17, nella sala degli Specchi dell’Accademia dei Rozzi. Abbiamo voluto rendere omaggio a Silvio Gigli che, dice il presidente ChiantiBanca Claudio Corsi, “famoso giornalista e importante personaggio, si è molto impegnato per la sua città. Il rapporto non si allentò, ma migliorò dopo aver lasciato Siena. Il libro è anche un ringraziamento a Silvio Gigli che, con il suo lavoro, anche grazie agli ambienti che frequentava e agli strumenti di cui disponeva, ha dato molto a Siena, al Palio, alle contrade”. Pure la radio e la Rai devono molto a Silvio Gigli, autore e presentatore di molte trasmissioni radiofoniche, è stata una delle prime voci dei quiz, è stato il cronista storico del Palio di Siena che “trionfa immortale”: la frase con cui chiudeva le radiocronache da Piazza del Campo.
Lunedì 10 dicembre, dopo il saluto di Claudio Corsi e del direttore generale di ChiantiBanca Andrea Bianchi, parleranno Mauro Barni ex sindaco di Siena 1979-1983; Simone Ciotti priore della contrada della Tartuca; Luca Verdone regista; presenterà Maurizio Bianchini giornalista; parteciperà l’autore. In programma, un collegamento con il senatore Sergio Zavoli presidente della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e allievo di Silvio Gigli.
Luca Luchini nel suo racconto, edizioni Il Leccio, lo descrive come “Un personaggio affascinante, poliedrico, capace di cimentarsi in mille attività ed in ogni campo con ottimi risultati”. Noto per il caratteristico timbro di voce, diventò uno degli speaker più conosciuti , dal dopoguerra agli anni sessanta. Con “L’ora del dilettante” scoprì, fra gli altri, Salvatore Accardo e Corrado. Per Alberto Sordi creò la memorabile macchietta “Mario Pio”. Lanciò nel 1944, “Botta e risposta”, un radio-quiz prezioso diversivo nei periodi di guerra. Deve essere riconosciuto a Gigli, in un seguito programma di “voci nuove”, la scoperta di talenti della canzone italiana, come Gianni Morandi, Iva Zanicchi, Orietta Berti, Loretta Goggi; anche Domenico Modugno e Delia Scala. Silvio Gigli, anche attore cinematografico, morì il 7 febbraio 1988 a Roma dove si era trasferito da giovane ma il suo pensiero era per la città dove era nato. In uno dei suoi “100 pensieri senesi”, ricordati da Luca Luchini, diceva: “Sono arrivato stamani a Siena e sono tornato ragazzo. Stasera ripartirò e andrò lontano. Domani mattina mi sveglierò di nuovo vecchio”.