Una rivoluzione senza fucili, un movimento straordinario che non ha eguali nella storia del calcio, calciatori che lottano rischiando tutto per rivendicazioni sociali, sul campo da gioco e nelle piazze, e un attore straordinario come Roberto Ciufoli. Ecco “La democrazia è un colpo di Tacco”, lo spettacolo conclusivo, in anteprima nazionale, che chiude l’XI edizione del Festival Orizzonti di Chiusi, mercoledì 7 agosto (ore 21.30) al Parco Il Prato. Lo spettacolo, tratto da un racconto di Riccardo Lorenzetti per la regia di Manfredi Rutelli, racconta il Brasile dei primi anni ’80, quando i militari al governo avevano tolto molti diritti civili e la gente viveva sotto la paura delle squadre della morte o di essere tradotta in carceri da cui non si usciva con facilità, e un calciatore, il “Brasileiro Sampaio de Sousa Vieira de Oliveira”, che tutti chiamavano semplicemente Socrates, iniziò la “rivoluzione democratica” con un colpo di tacco. È la democrazia del Corinthians di San Paolo, e del suo capitano, il grande Socrates ( ha giocato anche nella Fiorentina stagione 1984-85), tra i protagonisti di un affascinante e tortuoso cammino politico di una terra lontana verso la democrazia e la libertà. Una storia appassionante, costellata da personaggi indimenticabili, dove una rivoluzione comincia idealmente e si combatte anche su un campo di calcio perché i calciatori votavano su tutto, dal menù del giorno alle strategie di gioco e di mercato. Spazio anche per i bambini nell’ultima giornata del Festival Orizzonti con lo spettacolo teatrale per bambini (ore 18.30) in piazza Cesare Battisti e alle ore 23.30 al Parco Il Prato andrà in scena l’atteso concerto dei CamilloCromo con “Musica per ciarlatani ballerine e tabarin”.
Un viaggio musicale, quello dei Camillocromo che passa, come un camaleonte, dallo swing al gipsy, al balcanico, al tango, ai ritmi sudamericani, attraversando circhi, fanfare, balere e luoghi fantastici. Per girare il mondo con melodie ora strappate, ora avvolgenti, imprevedibili, irridenti e da ballare, per immergersi in atmosfere felliniane, bregoviciane e di vecchi film francesi.
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