Il notevole successo riscosso in pochi mesi dalla mostra diffusa “Vino fra mito e storia”, promossa da Provincia di Siena e Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana per riscoprire le radici della cultura del vino nelle terre di Siena, ha spinto gli organizzatori a prolungare, in via eccezionale, la durata dell’esposizione.
Fino a domenica 19 maggio sarà possibile visitare il nucleo centrale all’interno della sede dell’Enoteca Italiana e fino a mercoledì 29 maggio rimarrà esposto al Museo Archeologico Nazionale, all’interno del Complesso del Santa Maria della Scala a Siena, il cinerario di Montescudaio, reperto di valore unico. Le collezioni allestite nel Museo Archeologico del Chianti Senese di Castellina in Chianti e nel Museo Civico e Diocesano di Montalcino, resteranno visitabili fino al 31 ottobre.
I numeri e lo spessore dei visitatori della mostra hanno premiato l’impegno degli organizzatori che hanno deciso, laddove possibile, di prorogarla. Dall’apertura, nello scorso novembre, a oggiAggiungi un appuntamento per oggi, l’esposizione ha registrato oltre 35mila presenze negli spazi dell’Enoteca Italiana e il suggestivo connubio fra storia, cultura e vino ha richiamato nelle Terre di Siena operatori internazionali provenienti da tutto il mondo, studenti e tanti altri visitatori, “illustri” e non. Molto positivo anche il bilancio degli eventi collaterali che hanno accompagnato la mostra, con il ciclo dei tre appuntamenti “Narrare il vino fra mito e storia”, organizzati da ARA, la Cooperativa Archeologica che ha curato l’esposizione per promuovere il legame fra storia e mito del vino attraverso il racconto dell’archeologia, i canti dei poeti e le pagine dei grandi autori del passato.
Tra i primi a lasciare la firma nel registro delle presenze sono stati i numerosi operatori giunti a Siena da Stati Uniti, Canada, Russia, Brasile e Cina per la decima edizione della “Selezione dei Vini di Toscana”, organizzata da Toscana Promozione e curata da Enoteca Italiana in concomitanza con l’inaugurazione della mostra, lo scorso 24 novembre. L’esposizione, poi, è stata visitata da rappresentanti del monopolio di Stato norvegese Vinmonopolet, l’unico organismo autorizzato alle vendite al dettaglio del vino in Norvegia, che ha scelto Enoteca Italiana per selezionare le eccellenze toscane. Insieme a loro, 23 buyer e importatori vietnamiti, arrivati nella città del Palio con il tour enogastronomico dedicato alla scoperta delle Terre di Siena organizzato da Camera di Commercio, Provincia e Confindustria di Siena; studenti dell’Università per stranieri e del corso ‘Wine & Hospitality’ organizzato da Enoteca Italiana presso la sede senese del Siena Program State University College at Buffalo; gruppi provenienti dalle scuole alberghiere di tutta Italia che hanno fatto tappa all’Enoteca Italiana nel loro percorso di studio e formazione e tanti turisti in visita a Siena che hanno scelto il ristorante Millevini per gustare piatti originali all’insegna dei sapori del territorio.
Notevole anche l’appeal mediatico della mostra, che ha riscosso l’interesse di numerose testate a livello nazionale e internazionale grazie al legame fra il territorio senese e una delle maggiori eccellenze che lo rendono famoso in tutto il mondo, il vino appunto. Da registrare anche la visita di quattordici testate cinesi giunte a Siena con il progetto “Vini italiani in Cina”, promosso dal Ministero dello sviluppo economico in collaborazione con Federvini e Unione Italiana Vini e realizzato da Enoteca Italiana.
Nei mesi di apertura, la mostra diffusa “Vino fra mito e storia” è stata anche uno strumento di promozione territoriale, coinvolgendo, accanto a Siena, i cinque territori più rappresentativi dell’eccellenza vitivinicola a livello provinciale – Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Montalcino, Montepulciano e San Gimignano – con mostre collaterali integrate nelle collezioni permanenti dei musei locali.