I quattro saranno protagonisti di un concerto che prevede brani di Gabriel Fauré, Rebecca Clarke e Robert Schumann
Riuniti in tre diverse formazioni cameristiche, dal duo al quintetto con pianoforte, si ritrovano sul palcoscenico del Salone dei Concerti di Palazzo Chigi Saracini a Siena, domani, alle 19.30 alcuni dei più grandi solisti e interpreti cameristici della scena musicale internazionale, attualmente impegnati nel C-GAP (Chigiana Global Academic Program) in corso all’Accademia Chigiana: il violinista Charles Wetherbee, per lunghi anni spalla della Columbus Symphony Orchestra e oggi docente alla Colorado University Boulder, nonché leader del celebre Quartetto Carpe Diem, la pianista Michelle Schumann, lodata per le sue performance intelligenti, flessibili, ardite (Fanfare Magazine), la violista Erika Eckert, associate professor di Viola alla University of Colorado Boulder, ex membro e fondatrice del Cavani String Quartet e viola ospite del Takács Quartet, e Richard Aaron al violoncello docente alla Juilliard School of Music di New York e alla University of Michigan.
Il programma del loro concerto spazia dal tardo romanticismo di Gabriel Fauré (1845 -1924) con la Sonata in la maggiore Op. 13 (C. Wetherbee, violino, Michelle Schumann, piano), ai Two Pieces for Viola and Cello della compositrice inglese Rebecca Clarke (1886 -1979), la cui pregevole opera cameristica è oggetto di un sempre più intenso lavoro di riscoperta internazionale, negli ultimi quarant’anni (Erika Eckert, viola – Richard Aaron, violoncello) e culmina nel sontuoso Quintetto con pianoforte Op. 44 di Robert Schumann (1810-1856) dove Wetherbee sarà affiancato, al violino, dal Santo Serafino del 1734 del pratense Alberto Bologni, titolare della cattedra di violino dell’ISSM Luigi Boccherini di Lucca.
La Sonata per violino e pianoforte op. 13, del 1876, è uno dei capolavori giovanili di Fauré. Pubblicata da Breitkopf ebbe subito un vasto successo e fu sempre prediletta da violinisti e pianisti, anticipando di un decennio la Sonata di Franck, sebbene porti ancora i chiari segni di un’impronta schumanniana. Fu dedicata alla celeberrima cantante Pauline Viardot, per la cui figlia il compositore avrebbe nutrito una passione non corrisposta. Il senso delle proporzioni, la piacevolezza – tratto distintivo, quanto mai frainteso, del compositore – mai ovvia ne costituiscono le doti più autentiche.
Rebecca Clarke, compositrice inglese e violista deve la sua nomea alla produzione cameristica per, e con, la viola. Nata a Harrow studiò al Royal Academy of Music e al Royal College of Music di Londra, diventando una dei primi membri d’orchestra donna. Esiliata a New York City all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, vi morì a 93 anni. Sebbene non di proporzioni particolarmente vaste, il suo lavoro è stato apprezzato per fattezze tecniche e valore artistico. Alcuni dei suoi lavori devono ancora essere pubblicati, molti lo sono stati solo di recente; quelli pubblicati in vita furono dimenticati non appena la Clarke cessò la sua attività compositiva. La sua riscoperta avviene a partire dal 1976, e nel 2000 è istituita la Rebecca Clarke Society che promuove lo studio e l’esecuzione della sua musica.
Il Quintetto op. 44 di Schumann testimonia della straordinaria fantasia del compositore nell’inventare e collegare fra di loro, della sua sensibilità poetica di gusto romantico, liederistica, fatta di improvvisi slanci e di teneri ripiegamenti, sulla base di un impianto formale lungamente meditato, di derivazione beethoveniana. In quest’opera si riscontrano una densità sinfonica di scrittura, una intonazione alta e complessa, proiettata verso quell’idealismo romantico da cui Brahms prenderà direttamente le mosse.
La Primavera Chigiana, in scena a Palazzo Chigi Saracini e altri luoghi senesi fino al 28 giugno, per lasciare poi spazio il 6 luglio al Chigiana International Festival, rappresenta a sua volta un’imperdibile occasione per intercettare a Siena alcuni dei più grandi interpreti della scena musicale internazionale, tra cui anche il gigante del pianismo internazionale Boris Berman (4 e 11 giugno), oggi a capo del dipartimento di pianoforte della prestigiosa Yale University, il violoncellista Robert Demaine (11 e 18 giugno), solista di levatura internazionale, prima parte della Los Angeles Philharmonic e il Quartetto Carpe Diem, ospite del festival il 25 e 28 giugno, applaudita per le sue scelte di repertorio, che accostano la grande tradizione quartettistica a composizioni d’ispirazione gitana, tango, folk, pop, rock, e jazz.
I biglietti dei concerti sono in vendita online sul sito dell’Accademia Chigiana e al ChigianArtCafé. L’acquisto di un ingresso al concerto al ChigianArtCafé comprende una consumazione al ChigianArtCafé: una ragione in più per visitare lo spazio, multimediale e immersivo, di Palazzo Chigi Saracini anche durante la settimana. Inoltre tutte le sere, dal 24 maggio al 28 giugno (ad esclusione del 30 e 31/05 e del 01/06), il ChigianArtCafè ospiterà alle 19 gli aperitivi musicali che vedranno i giovani allievi del C-GAP esibirsi per 15 minuti nel cortile di Palazzo Chigi Saracini (con ingresso gratuito).