La piccola Caterina, gigante della storia, torna ad avere le celebrazioni come Santa di Siena.
Dopo tre anni, il Comune di Siena riporta in Piazza le manifestazioni celebrative in onore di Santa Caterina (1347-1380). Tre giorni, il 29 aprile, 4 e 5 maggio, durante i quali la città tutta renderà omaggio alla sua figlia più illustre: Caterina Benincasa. Per la prima volta, davanti al sindaco, alle autorità religiose e politiche, 700 bambini delle scuole cittadine diretti dal Maestro Leonardo Angelini, della Scuola Music ensemble, canteranno l’inno italiano, quello europeo, Squilli la fe’ e l’inno a S. Caterina, insieme a loro i popoli delle Parrocchie delle 17 Contrade e dalle Confraternite con la reliquia della Santa.
Le feste, come le conosciamo oggi, nascono nel 1939, quando alla vigilia della guerra il Papa Pio XII volle porre le sorti della nazione italiana sotto il patronato di due grandi testimoni della pace: Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Nel Santuario di Fontebranda, per volontà dell’arcivescovo Mario Toccabelli, si diede inizio ai lavori per costruire il Portico detto “dei Comuni d’Italia”, terminato nel 1947 e oggi scenario del suggestivo cerimoniale delle feste. Grande impulso alle celebrazioni venne a partire dagli anni ’60 sotto l’episcopato di Mons. Mario Ismaele Castellano, che volle edificare il monumento sotto le mura della Fortezza e istituì la cerimonia della domenica pomeriggio in Piazza del Campo, con la benedizione alle forze armate, per alcuni anni purtroppo sospesa per le necessarie riduzioni alle spese militari.
E’ sempre rimasto il gesto simbolico ed eloquente dell’offerta dell’olio per la lampada votiva che arde nel Santuario. Olio segno di pace, quella pace che Santa Caterina testimoniò con la sua opera prima ancora che con le sue parole, e che oggi diventa più che mai urgente preghiera. Da alcuni anni sono i diversi Comuni del territorio dell’Arcidiocesi di Siena a compiere il gesto simbolico dell’offerta dell’olio al Santuario, per questo 2019 toccherà al Comune di Arcidosso.
Nuovamente presente in Piazza il 186esimo Reggimento paracadutisti “Folgore” che recentemente ha ricevuto, dal Consiglio comunale, la cittadinanza onoraria.
L’occasione, per Siena, per ricordare l’80esimo anniversario a Compatrona d’Italia e il 20esimo d’Europa alla “messaggera di pace” e “alla mistica della politica”, come la definì Giovanni Paolo II. Il potere di governare la città, ricordava la Santa, è un “potere prestato” da Dio: “Se voi sarete uomini giusti che il reggimento vostro sia fatto… non passionati né per amor proprio e bene particolare, ma con bene universale fondato sulla pietra viva Cristo dolce Gesù”.
Un messaggio universale, nonostante siano trascorsi 639 anni dalla sua morte, e che Siena vuole rilanciare aldilà dei suoi confini.
Una figura “rivoluzionaria” per il tempo in cui è vissuta questa giovane donna. Analfabeta, ma con una grande cultura eclettica forgiata attraverso i tantissimi contatti con artisti, dotti e religiosi, e un ferreo senso di giustizia. Forte e determinata, in un’epoca che non lasciava certo spazio al genere femminile, ma così intelligente e piena di fede che, nel 1377 con la sua opera riuscì a riportare, da Avignone, Papa Gregorio XI a Roma. Per le sue qualità, e per quello che Caterina ha rappresentato e rappresenta nel mondo, la città, come evidenzia l’assessore al Turismo, la vuole ricordare concretamente poiché la valorizzazione delle Feste Cateriniane rientra in un progetto di attenzione e promozione del turismo religioso al quale l’Amministrazione comunale ha dato il via e a cui tiene tantissimo.
Il programma predisposto dal Comitato Cateriniano, coordinato dall’Arcivescovo di Siena Monsignor Antonio Buoncristiniani, prevede la festa liturgica, il 29 aprile, giornata in cui ricorre la morte di S. Caterina, al santuario a lei dedicato in Fontebranda, nella Contrada dell’Oca che le ha dato i natali, con una messa alle ore 11. Nel pomeriggio, alle 16, la narrazione teatrale intitolata “La vita di S. Caterina e di Beatrice di Pian degli Ontani” con Elisabetta Salvatori e, al violino, Matteo Ceramelli, mentre un’altra funzione religiosa, alle 18.30, concluderà la giornata.
Sabato 4 maggio, alle ore 12, un omaggio floreale sarà deposto al monumento che raffigura la Santa in viale XXV Aprile; mentre la sera, alle 21,15 concerto in Cattedrale con il coro “Guido Chigi Saracini” diretto dal M° Lorenzo Donati.
Il giorno seguente, 5 maggio, le cerimonie inizieranno alle ore 9,30 in piazza del Campo da dove il corteo delle Contrade si sposterà verso il Santuario di Santa Caterina. Qui, alle 10, nel Portico dei Comuni d’Italia, ci sarà l’offerta dell’olio per la lampada votiva da parte del Comune di Arcidosso in rappresentanza dei Comuni del territorio dell’Arcidiocesi, e gli interventi dell’arcivescovo, del sindaco di Siena e del primo cittadino di Arcidosso. Alle ore 11, nella Basilica di S. Domenico, solenne celebrazione eucaristica del cardinal Ennio Antonelli, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la famiglia. E da lì, alle 16.30, partirà la processione verso il Campo con la reliquia della Santa accompagnata dalle note della Banda Città del Palio. In Piazza del Campo alle 17.30 la benedizione del cardinale all’Italia e all’Europa e i saluti del Sindaco di Siena e del rappresentante del Governo Italiano, intervallati dal grande coro dei bambini.
La sbandierata delle Contrade con la sfilata dei reparti militari concluderà l’ultima giornata di festeggiamenti.