
Firenze celebra uno dei padri del Rinascimento in quello che sarà uno degli eventi culturali principali dell’anno: Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco a Firenze presentano Beato Angelico, straordinaria e irripetibile mostra dedicata al simbolo dell’arte quattrocentesca, nonché uno dei più grandi maestri italiani di sempre.
L’esposizione, realizzata in collaborazione tra Fondazione Palazzo Strozzi, Ministero della Cultura – Direzione regionale Musei nazionali Toscana – e Museo di San Marco, si snoda tra Palazzo Strozzi e Museo di San Marco e mette al centro la produzione, lo sviluppo e l’influenza dell’arte di Beato Angelico in rapporto con pittori come Lorenzo Monaco, Masaccio, Filippo Lippi, ma anche scultori quali Lorenzo Ghiberti, Michelozzo e Luca della Robbia. Curatori sono Carl Brandon Strehlke, che in passato ha lavorato per il Philadelphia Museum of Art. E poi ancora, per la sezione del Museo di San Marco, Stefano Casciu, Direttore regionale Musei nazionali Toscana, e Angelo Tartuferi, già Direttore del Museo di San Marco, “Beato Angelico rappresenta la prima grande mostra a Firenze dedicata all’artista esattamente dopo settant’anni dalla precedente monografica del 1955.
L’occasione della mostra permette di restaurare numerosi capolavori grazie a un’articolata campagna di interventi e di riunire per la prima volta pale d’altare di uno dei principali maestri dell’arte italiana di tutti i tempi, disperse da oltre duecento anni. Frutto di oltre quattro anni di lavoro, il progetto ha reso possibile un’operazione di eccezionale valore scientifico e culturale, riunendo dipinti, disegni, sculture e miniature provenienti da prestigiosi musei, biblioteche e collezioni italiane e internazionali, ma anche da numerose chiese e istituzioni territoriali di grande valore storico e culturale”, scrivono gli organizzatori. “Celebre per un linguaggio artistico che – ricordano – partendo dall’eredità tardogotica utilizza i principi della nascente arte rinascimentale, Beato Angelico ha creato opere famose per la maestria nella prospettiva e l’uso della luce nel rapporto tra figurazione e spazio. La mostra permette di esplorare la qualità assoluta di questo artista come mai in precedenza, facendo emergere la capacità di innovazione artistica in relazione a un profondo senso religioso, fondato su una meditazione sul sacro in connessione con l’umano”. La mostra sarà inaugurata il 26 settembre e proseguirà fino al 25 gennaio.