“Fotografare è mettere la testa, l’occhio e il cuore sullo stesso piano”, sabato 29 giugno l’evento di Opera Laboratori

Era il 1990 quando Massimo Ripani iniziò a collaborare con la Huber Images di Garmisch-Partenkirchen, società specializzata in stock travel. Da lì prese il volo la carriera del fotografo milanese di nascita, che da oltre 20 anni lavora per Bell’Italia e Bell’Europa, e da sempre appassionato all’arte della fotografia. Ripani sarà il protagonista della serata organizzata da Opera Laboratori e dalla società di Esecutori Pie disposizioni che si terrà sabato 29 giugno a palazzo Piccolomini a Pienza alle 17.

“All’epoca, per i paesaggi, utilizzavo il grande formato e spesso il medio – il livello di qualità più alto –, una scelta rara per i fotografi di viaggio. Ma è stato grazie a questo che il mio lavoro ha cominciato ad essere apprezzato. Da allora non solo sono diventato corrispondente per Le Figaro Magazine e le maggiori riviste turistiche d’Italia ma dal 1997 collaboro con Sime che distribuisce le mie immagini in tutto il mondo per libri, riviste, guide e spot pubblicitari. Un tema mi affascina più degli altri: il mondo della cucina di alto livello. Il gusto di un piatto passa anche attraverso gli occhi e la sfida è creare una fotografia dai sapori intensi simile alla creazione di uno chef stellato. Oppure per evidenziare la bellezza e la qualità di una camera d’albergo. Con il tempo sono riuscito a creare uno stile tutto mio. È il desiderio di essere unico, di allontanarsi dal “comune e già visto” che mi spinge a cercare scatti diversi anche di soggetti quotidiani. Il mio obiettivo è che uno scatto ben pensato lasci un’emozione immediata a chi lo vede. È un’idea definita dalla mia stessa esistenza, curiosità ed entusiasmo, sempre presenti nel mio lavoro. Ultimo ma non meno importante, poter vivere facendo qualcosa che amo così tanto”.

L’evento dedicato alla fotografia di Massimo Ripani sarà moderato e curato da Costanza Contu di Opera Laboratori e dal giornalista Diego Mancuso; Mancuso è stato per poco meno di 36 anni addetto stampa del comune di Montepulciano, ora svolge attività di collaborazione giornalistica, soprattutto sul territorio. Ha collaborato con Agenzia giornalistica Italia, La Gazzetta dello Sport, Ufficio stampa della Federazione motociclistica italiana, Michelin; è stato telecronista per Teleamiata, redattore del mensile La Moto e addetto alla pianificazione organizzativa dell’industria farmaceutica Sclavo, a Siena, prima di approdare al Comune di Montepulciano. È l’ideatore della trasmissione televisiva “Quelli che… la botte” che, dal 2000, racconta in diretta il Bravìo delle Botti di Montepulciano, è appassionato di fotografia.

La manifestazione oltre ad evidenziare l’opera del famoso fotografo che proietterà anche alcuni dei suoi capolavori durante la serata, ha come scopo quello di considerare lo stato di salute dell’editoria turistica che con l’avvento della digitalizzazione potrebbe aver  subito una inversione di tendenza rispetto agli anni in cui ‘fare fotografia’ significava realizzare una vera e propria opera d’arte, irripetibile e unica. La serata sarà dunque occasione per instaurare con il pubblico  ospite  nello splendido cortile del Palazzo Piccolomini un proficuo scambio di idee che avrà come finalità quello   comprendere se veramente con l’avvento dei social la fotografia è stata “banalizzata e desacralizzata facendola diventare pratica ludica, quotidiana ed interstiziale, facendo inoltre perdere a molti lo status professionale”. (Anna Fici, Nella giostra della social photography, 2018). Il pomeriggio si concluderà con una degustazione di vini locali a cura dell’Azienda agricola Biologica di Carlo Moricciani.