Freddo, atleti e farfalle rosse contestatrici: quando per la prima volta la torcia olimpica arrivò a Siena

È il 9 dicembre del 2005: a Roma si accende la fiamma della torcia olimpica che arriverà a Torino il 10 febbraio 2006 per la cerimonia di apertura del XX Giochi olimpici invernali che si svolgeranno dal giorno dopo, 11, fino al 26. “Ci faremo onore” promette il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Sarà abbastanza buon profeta: i 179 atleti (106 uomini e 73 donne) che rappresenteranno l’Italia chiuderanno al nono posto nel medagliere con cinque ori e sei bronzi. Non un risultato stratosferico, ma dignitoso sì.
Per il 12 dicembre, la fiamma olimpica, che arriva da Grosseto, è attesa a Siena, dove farà tappa in Piazza del Campo.
Fa un freddo cane, ma i senesi si affollano in Piazza, dove uno stand della Coca-Cola distribuisce gadget e dove, dalle 16 del pomeriggio, si esibiscono cantanti e intrattenitori vari, in una festa continua in attesa del momento culminante previsto intorno alle 19.
Intanto la fiaccola è arrivata alle porte di Siena dove viene affidata a una folta staffetta di tedofori che se la passeranno fino alla conclusione del percorso. Fra loro ci sono atleti di spicco ai quali è stata richiesta la presenza dagli sponsor delle Olimpiadi (Coca-Cola e Samsung), ma anche appassionati che hanno chiesto di compartecipare a questo momento emozionante. Quando arriva la torcia (bella eh – è opera di Pinin Farina – ma pesante da far paura, si lamenterà l’ex campione di Formula 1, Alessandro Nannini, tuttavia fiero dell’onore che gli è stato riservato) la prima tedofora che la riceve è Isotta Santini. Dopo di lei il simbolo olimpico passa a Caterina Bigoli, al giornalista del Corriere di Siena Andrea Bianchi e a Stefano Ricci. Poi è la volta di Andrea Bruschettini, Carlo Minutella, Luigi Legnetti, Simon Welch, Elio Biella, Roberto Petrolio e Luna Petreni. La accoglie il bomber Enrico Chiesa, al quale la Robur in serie A ha affidato la maglia bianco-nera. Poi tocca a Simone Pistoni, Alessandro Truzzi e a Alessandro Nannini (fatemi una divisa adeguata, ha chiesto alla Samsung quando lo hanno contattato, perché ho preso un po’ di peso e ormai mi dedico solo ai pasticcini. E, dato che ci siamo, posso “correre…molto lentamente”?). Nannini affida la fiamma a Luciano Castellucci che la lascia in mano a Raffaello Ginanneschi dalle cui mani passa a quelle della campionessa mondiale di pattinaggio Laura Perinti che la porterà fino a Piazza del Campo dove, accolto dall’assessore allo sport Alfredo Tanzi e dal presidente del CONI provinciale Roberto Montermini, il simbolo olimpico accenderà il braciere.
Due imprevisti animano ulteriormente la serata. Prima che faccia ingresso in Piazza Laura Perinti, arriva di corsa un tedoforo farlocco con una torcia non meno farlocca: è uno studente, rappresentante dei Goliardi senesi che non si sono fatti mancare l’occasione per mettere in scena una burla.
Ma altri studenti danno vita all’altro fuori programma niente affatto burlesco. Sono i membri del movimento politico di sinistra “Farfalle Rosse” (studenti medi e universitari). A ottobre hanno occupato il Rettorato e contestato Marcello Pera, presidente del Senato, in quota Forza Italia, a Siena per presentare, al Santa Maria della Scala, un libro scritto da Joseph Ratzinger, prima di diventare papa.


Ora, contestano la Coca-Cola: “Boicotta Coca-Cola, sponsor della fiaccola olimpica e degli squadroni della morte colombiani”, recitano i volantini che i giovani distribuiscono mentre cercano di fermare la “frazione “ di Enrico Chiesa. Intervengono le forze dell’ordine (due manifestanti andranno a farsi refertare dall’ospedale) che sciolgono il blocco e sgombrano il cammino. Siamo stati fraintesi, si giustificheranno i ragazzi il giorno dopo: “Siamo favorevoli allo spirito olimpico di libertà: proprio per questo non vediamo come possa collegarsi con la Coca-Cola”. E il cordone di motorini che ha fatto da sbarramento? Quello non era per ostruire il passaggio della torcia, ma per chiudere la strada ai camion della Coca-Cola.

I manifestanti delle Farfalle Rosse durante la contestazione

Continua a far freddo: in Piazza arde il braciere con il fuoco d’Olimpia, mentre la preziosa fiaccola viene ospitata nel Palazzo Comunale, sotto gli occhi del Lorenzetti e di Simone Martini.
Domani è Santa Lucia: il simbolo riprende la strada verso Livorno. I senesi sciameranno a rifornirsi di brigidini e a comprare le campanine delle Contrade.
E a aspettare, davanti ai televisori, Torino 2006.

Maura Martellucci