“Gestire efficacemente gli afflussi e garantire un’esperienza di visita gradevole e sicura”. È questa la sfida raccolta da Opera della Metropolitana e Università di Siena per il Duomo di Siena, che ogni anno accoglie migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Così i due enti hanno prodotto Hyper-Space, un sistema definito “all’avanguardia per il monitoraggio e il controllo delle presenze” dentro alla Cattedrale.
Lo sviluppo di Hyper-Space è stato affidato al VisLab del dipartimento di Ingegneria dell’informazione e scienze matematiche e, viene spiegato in un comunicato, “rappresenta un risultato di eccellenza nell’ambito del controllo degli accessi in cattedrali e edifici a valenza storico/culturale”.
Hyper-Space, recita il teso della nota, “utilizza tecnologie avanzate di computer vision, edge computing e deep learning per monitorare in tempo reale il flusso di visitatori in ingresso ed in uscita dal Duomo. Grazie a una rete di nodi di elaborazione distribuiti (edge computing ), il sistema è in grado di conteggiare con precisione e affidabilità il numero di persone che entrano e escono da ciascuna area monitorata (fino a 200 persone al minuto), anche in presenza di flussi importanti e non regolamentati”.
“La sua flessibilità di installazione-si legge-, che non richiederebbe tornelli né altre opere di incanalamento dei visitatori e non lascia segni a terra, le dimensioni ridotte e il peso contenuto, lo integrano perfettamente nell’ambiente senza “disturbare” l’esperienza dei visitatori e senza alterare visivamente i luoghi”.
L’implementazione di Hyper-Space, prosegue il comunicato, “risponde a diverse esigenze: controllare il numero massimo di visitatori per garantire la salute e la sicurezza di tutti e rispettare le normative vigenti per la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio artistico della Cattedrale, che può soffrire le variazioni di microclima derivanti dal sovraffollamento. Inoltre, la certificazione, in ogni istante, del numero di visitatori presenti, può essere fondamentale in caso di emergenza o nei contenziosi legati al rispetto delle normative di sicurezza”.
“Anche la protezione della privacy trova spazio nella progettazione di Hyper-Space – continua il testo della nota. Tutti i calcoli e l’elaborazione dei dati avvengono a bordo dei nodi, garantendo che le immagini o altri dati sensibili non vengano trasmessi a distanza. L’uso sinergico di visione artificiale e intelligenza distribuita rispetta la privacy delle persone e ne preserva l’anonimato”.
Infine, “l’interfaccia intuitiva del sistema consente al personale dell’Opera della Metropolitana addetto alla sicurezza di monitorare in tempo reale il flusso dei visitatori, facilitando la gestione delle presenze e garantendo il rispetto delle norme – si spiega – . Ma la collaborazione non si ferma qui: con il VisLab dell’Università e i Vigili del fuoco di Siena, l’Opera della Metropolitana intende sviluppare soluzioni innovative che integrino tecnologie avanzate e metodologie di pronto intervento strutturato per garantire la sicurezza delle strutture museali”.
“Un approccio preventivo per la protezione delle persone e delle opere d’arte, per la creazione di una piattaforma informatizzata che raccolga informazioni digitalizzate e dati trasmessi da sensori, omogeneizzandoli e rendendoli intuitivamente utilizzabili, dimostra come l’innovazione possa coesistere con la tradizione, garantendo la tutela dei tesori artistici che rendono l’Italia unica nel panorama mondiale”, concludono dall’Opera della Metropolitana.
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